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Panico a Dimartedì, il giurista Mattei: Draghi lavora per le banche. Parenzo sbotta: con Putin saresti in carcere

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Parte a testa bassa il giurista Ugo Mattei, tra i promotori della Commissione "Dubbio e Precauzione" fortemente critica sulla gestione della pandemia da parte del governo. Nella puntata di Dimartedì del 22 febbraio, su La7, il professore esordisce con una raffica di sospetti sul ruolo del premier Mario Draghi che fanno storcere il naso agli altri ospiti di Giovanni Floris, e provocano la reazione stizzita del giornalista David Parenzo. 

 

Ma cosa ha detto Mattei? SI parla naturalmente dell'abolizione degli obblighi legati a green pass e vaccino anti-Covid. "L'Italia è l'unico paese al mondo che mantiene questa infamia di tenere tutto quanto chiuso, e mantenere un pezzo così importante della popolazione esclusa da tutti i processi sociali" argomenta il giurista sulle misure contro i no vax over 50. 

 

"Secondo me Draghi dovrebbe dimettersi, dovrebbe chiedere scusa agli italiani e questo governo dovrebbe dichiarare bancarotta" è la stoccata di Mattei che continua. Il premier doverebbe "portare i libri in tribunale, cosa che stanno facendo purtroppo tante piccole medie imprese del paese". Per il professore quello di Draghi è un "disegno scellerato che ha come scopo quello di vendere l'Italia al miglior offerente internazionale", è la tesi subito tacciata di "complottismo" dagli altri ospiti. Le restrizioni esagerate, è l'idea di Mattei, non sono "errori ma operazioni che vengono fatte artatamente al fine di rendere il Paese sempre più debole, e più facile da comprare per quegli interessi per i quali lavora Draghi", ossia "Goldman Sachs e il grande asse angloamericano e finanziario" delle banche, dice il professore che fa prendere un colpo a Floris: "Cominciamo bene....".

 

Tra gli ospiti anche David Parenzo che punzecchia Mattei: "Ora siamo arrivati al complotto globale delle banche... il dato di fatto è che grazie a vaccino e green pass questo studio è tornato a popolarsi con delle persone che tengono rigorosamente la mascherina, ma possono discutere e ragionare" commenta il co-conduttore de La Zanzara con Giuseppe Cruciani. "Il professore va in televisione, mentre nella Russia di Vladimir Putin probabilmente Mattei sarebbe in un carcere invece che qui a dire che Draghi fa gli interessi delle banche. Evviva la democrazia" è la stoccata. 

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