Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

"È in conflitto d'interessi", i sospetti su Locatelli finiscono in Parlamento. Interrogazione sul capo del Cts

  • a
  • a
  • a

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli e il suo presunto conflitto d’interessi finiscono nel mirino di Alternativa, con il deputato Andrea Vallascas che chiede al ministro della Salute Roberto Speranza di fare chiarezza. Secondo Vallascas, infatti, Locatelli avrebbe collaborato almeno fino al mese di settembre del 2020 con alcune aziende fornitrici di vaccini, una circostanza che ne metterebbe in dubbio la sua terzietà nel ruolo di coordinatore del Cts, sulle cui indicazioni si è basata la campagna vaccinale del governo, così come del resto avvenuto per tutte le altre misure adottate per contrastare la pandemia da Coronavirus.

 

«È inammissibile che al vertice del Comitato tecnico scientifico ci possa essere una personalità sulla quale pende il sospetto di conflitto di interessi. Le diverse misure di contrasto al Covid-19, compresa la campagna vaccinale, sono state prese proprio dietro indicazioni del Cts. Sarebbe, quindi, gravissimo se si scoprisse che uno dei suoi componenti ha collaborato con aziende fornitrici dei vaccini. Speranza chiarisca urgentemente la posizione di Locatelli e degli altri componenti del comitato», afferma il deputato di Alternativa, che ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute in merito ad alcune notizie su un probabile conflitto di interessi del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli.

 

«Secondo quanto riferito da alcuni media il coordinatore del Cts - spiega Vallascas - pare abbia avuto contratti di collaborazione con alcune aziende farmaceutiche, sino a settembre 2020, data dell’ultima dichiarazione di assenza di conflitto di interessi. È il caso di sottolineare che il 22 febbraio 2019, Locatelli era stato già nominato presidente del Consiglio superiore di sanità, mentre dal 17 marzo scorso è coordinatore del Comitato tecnico scientifico».

«I finanziamenti a medici ed enti di ricerca - aggiunge il deputato sardo - non rappresentano di per sé un illecito. Le cose, però, cambiano se i destinatari di questi finanziamenti esercitano un’influenza sulle decisioni politiche, come le decisioni prese in ambito sanitario durante la pandemia».

 

«Tra l’altro - sostiene l’esponente di Alternativa - risulterebbe che Locatelli abbia avuto collaborazioni con Pfizer e con Novartis. La prima è tra le aziende produttrici di un vaccino somministrato in Italia, l’altra, l’azienda svizzera Novartis, nonostante non abbia sviluppato un vaccino anti-Covid, ha stipulato alcuni contratti con Pfizer-BioNTech per la produzione di milioni di dosi nei suoi laboratori in Svizzera».

«Vista la delicatezza del ruolo - conclude Vallascas - queste nomine devono essere fatte con la massima trasparenza e il massimo rigore. È dunque necessario un chiarimento urgente da parte di Speranza sulla posizione dell’attuale coordinatore del Cts».

Dai blog