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Putin crede di essere "l'uomo del destino". L'analisi di Margelletti, ecco perché in Ucraina si rischia la catastrofe

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Cosa dobbiamo aspettarci dalla situazione sempre più esplosiva tra Russia e Ucraina? A tracciare gli scenari di un crisi che può sfociare in una guerra nel cuore dell'Europa è Andrea Margelletti, presidente del CeSI Centro Studi Internazionali di Roma e consigliere del ministro della Difesa.  Ospite mercoledì 23 febbraio di Agorà, su Rai3, l'analista parte dal fatto che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è un fatto "dal momento in cui sono entrate le forze di Putin nelle repubbliche" autoproclamate del Donbass.

Ma "nessuno vuole andare a uno scontro diretto o mettere l'avversario, e non il nemico, all'angolo perché poi tende a scalciare. Per questo stiamo noi stessi cercando di inventare delle architetture anche lessicali per concedere a Putin un appeasement"; un accordo, perché anche il presidente russo vuole "trovare una soluzione con l'occidente". 

 

Cosa vuole Vladimir Putin? Soprattutto la certezza che Kiev non entrerà mai nella Nato, e che questa torni a quella del per guerra fredda, due richieste "Impossibili" da soddisfare e per questo la situazione è davvero delicata. 

A rischiare non è solo la Nato, ma la stessa Europa. "Anche l'Italia si sta spendendo tanto per una crisi che non può diventare una guerra aperta" spiega l'analista che sottolinea l0incoerenza della mossa di Putin, che "dieci ore dopo" una discussione che apre all'incontro tra i leader "ha dichiarato l'indipendenza di due repubbliche che non esistono se non nella mente dei separatisti". 

 

C'è anche una dimensione propagandistica e personale, naturalmente. Per Margelletti infatti c'è la possibilità che Putin "creda di essere l'uomo del destino, che ha in mano le sorti di un popolo". La possibilità che lo Zar "voglia lasciare un segno nella storia" è un aspetto preoccupante che potrebbe far sfuggire di mano ulteriormente la situazione.

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