crisi ucraina
Ucraina, la mossa a sorpresa di Putin: via i carri armati dal confine. Cosa succede adesso
Nessun attacco immediato, tanto meno con la data di mercoledì 16 febbraio, come ipotizzato dai media americani. Il governo russo ha infatti annunciato oggi, martedì 15 febbraio, il ritiro di parte delle truppe schierate vicino al confine con l’Ucraina, dopo aver completato le manovre che stavano effettuando nell’area.
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"I distaccamenti dei distretti militari del sud e dell’ovest che hanno svolto le loro missioni si stanno preparando questo martedì a tornare alle loro basi in treni e mezzi per il trasferimento delle truppe", ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Sputnik. Una mossa distensiva che sembra allontanare i venti di guerra che fonti americane davano ormai per imminente ma che Mosca ha sempre respinto come fake news.
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Intanto il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atterrato a Mosca, dove incontrerà il presidente russo Vladimir Putin per discutere della crisi in Ucraina. Secondo quanto trapela dalla delegazione tedesca, Scholz come Macron non si sottoporrà al test molecolare anti Covid russo prima del colloquio, come richiesto dal Cremlino. Il cancelliere effettuerà invece il test con un medico dell’ambasciata tedesca. I sanitari russi sono stati invitati ad essere presenti durante il test. Anche il presidente francese Emmanuel Macron la scorsa settimana si era rifiutato di sottoporsi al test proposto dal Cremlino, prima del suo colloquio con Putin. In alternativa, per mantenere il distanziamento sociale, il colloquio are avvenuto con i due leader distanziati da un tavolo lungo sei metri. Anche alla successiva conferenza stampa, i due leader sono rimasti a distanza l’uno dall’altro.