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#GiornodellaVergogna, tsunami di tweet sul governo: lavoratori sotto il ricatto del green pass
La protesta per il #GiornodellaVergogna scatta su Twitter dove martedì 15 febbraio gli utenti contrari all'imposizione del super green pass per lavorare agli ove 50, pena la sospensione dello stipendio, hanno fatto schizzare l'hashtag in testa alle tendenze del giorno. In molti pubblicano le loro foto e si auto-denunciano: ove 50 e non vaccinati per il Covid, che vanno incontro a multe, sanzioni e alla rinuncia dello stipendio.
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Tantissimi i commenti, tra cui quello del filosofo Diego Fusaro: "Oggi, si dice, è il #GiornodellaVergogna. Invero, stiamo vivendo da due anni un giorno della vergogna dietro l'altro. E la massima vergogna deriva non già dalla perfida dei malvagi, ma dall'indifferenza dei più". Altra note voce critica è quella di Davide Barillari, ex grillino e consigliere regionale del Lazio: "#15frebbraio #GiornoDellaVergogna #NOgreenpass Da oggi gli over50 non vaccinati sono criminali. Migliaia di lavoratori di sanità, scuola e forze dell'ordine, sospesi da mesi senza stipendio. Tutti gli italiani dovrebbero indignarsi e fermare questa assurda discriminazione!".
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La protesta è un fiume di tweet, Dicono di “Tutelare la salute ad ogni costo”, scrive un utente, "Ma non garantiscono un posto di lavoro, un salario dignitoso, le scuole cadono a pezzi, gli ospedali vengono chiusi, non assumono medici e infermieri, non garantiscono l’accesso al SSN Tutto grava ESCLUSIVAMENTE sui cittadini". "Una nazione in cui il lavoro passa da diritto a mezzo di ricatto non è una nazione civile. Un Governo che costringe i cittadini a scegliere tra la libertà e la sopravvivenza è criminale", si legge ancora mentre moti sostengono il principio che da oggi, "Giorgno della vergogna", l'Italia non è più un Paese fondato sul lavoro come dice la Costituzione.