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La crisi del fiume Po è grave come non mai: criticità a lungo termine e moria di pesci e piante

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Arrivano pioggia e neve, ma per la magra invernale di Po , la più grave degli ultimi 30 anni, non basta. Le precipitazioni in corso al Nord - informa dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica - mitigano parzialmente l’inverno con meno neve caduta degli ultimi 20 anni; e anche la perturbazione atlantica prevista per i prossimi giorni potrebbe non colmare il gap idrologico di portata storica generato in questi ultimi mesi dalla mancanza di piogge (60 giorni), neve, alte temperature (+2-3 ) e vento. La quota della portata slitta comunque in pochi giorni a - 34% - ora destinata a risalire leggermente - con punte di -40% in alcune sezioni del Grande Fiume. 

 

 

La situazione generale nel distretto del fiume Po sta gradualmente migliorando, ma la crisi idrica manifestata fino ad oggi e l’aridità dei suoli, unita alle temperature fino a ieri decisamente sopra la media e alla perdurante mancanza di precipitazioni sulle catene montuose (Alpi e Appennini) hanno generato criticità evidenti che potrebbero comunque manifestarsi nel lungo periodo incidendo soprattutto sugli equilibri degli habitat e dell’agricoltura. In Piemonte (come reso noto dall’ente parco) si sono già registrate morie di pesci autoctoni, sottoposti a notevole stress di approvvigionamento dei flussi nelle zone umide e anche numerose tipologie di piante mostrano evidenti segni di difficoltà. Ma molti sono i dati tecnici significativi che arrivano all’Osservatorio dell’Autorità di Bacino del Po-MiTE dai territori e comunicati direttamente dai partner istituzionali come le agenzie regionali che monitorano l’andamento meteo idrologico climatico, dai gestori dei grandi laghi alpini e da quelli dell’idroelettrico fino ad Anbi che raggruppa i Consorzi di bonifica, chiamati tra pochi giorni a distribuire la risorsa alle principali colture della pianura Padana. 

 

 

L’analisi dettagliata ha mostrato che il gennaio 2022, appena trascorso, si è palesato come il sesto più caldo di sempre a livello globale e il distretto del Po non fa differenza con le anomalie sopracitate che lo pongono in uno stato di incipiente siccità. Le previsioni annunciate hanno portato cambiamenti in queste ore: è arrivata nella notte la prima importante perturbazione atlantica del nuovo anno: «Le anomalie sono decisamente marcate per molti indici. Oggi la situazione si ridimensiona parzialmente, ma sicuramente è di allerta e non di allarme - dice il Segretario Generale di ADBPo-MiTE, Meuccio Berselli - la differenza è molto sottile e dipenderà dalle prossime ore: sarà importante vedere in che modo e in quale quantità pioverà».

 

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