anche dopo l'emergenza
Per quanto ci toccherà il green pass, Sileri gela gli italiani. Ultima misura a cadere: il governo tira dritto
Il 31 marzo scadrà lo stato d'emergenza alla base delle misure più restrittive decise dal governo negli ultimi due anni, prima con l'esecutivo di Gisueppe Conte poi con quello di Mario Draghi. In tutta probabilità non sarà prorogato ma l'obbligo di green pass, e la sua estensione del certificato verde rafforzato che impone di fatto un obbligo vaccinale in molti ambiti, continueranno a esistere, anche see in una nuova forma. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a margine dell’inaugurazione dell’Anno accademico dell’università Vita-Salute San Raffaele, illustra le prossime mosse del governo e delude chi si aspettava, dopo l'addio della mascherina all'aperto, un allentamento anche per il pass.
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"Piano piano togliamo le regole" messe in campo per combattere il Covid-19, ma "il green pass potrà essere una delle ultime che potrà essere tolta. Oggi stiamo parlando tra noi con la mascherina, al chiuso. Io vedrei prima una rimozione della mascherina al chiuso" è la previsione di Sileri che non vede una rimozione dell'obbligo in tempi brevi. Sembra anzi essere l'ultima misura da togliere, per l'esponente del governo. "Ancora prima" del green pass "rivedrei le regole per i positivi asintomatici. E piano piano così, fino a una completa normalità". Ma vuol dire "completa normalità?" Si intende "prima o poi, la rimodulazione o la rimozione del green pass, oggi è francamente prematuro" dice Sileri.
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"Sono stato uno dei sostenitori del green pass fin da subito. Credo che questa diversa circolazione del virus, con la variante Omicron che sembra essere meno aggressiva contro il polmone, e agisce su una popolazione largamente vaccinata, ci pone dinanzi alla necessità di una rimodulazione di ciò che abbiamo fatto" dice il sottosegretario che apre così a un alleggerimento del regime del certificato verde ma non a una sua rimozione in tempi brevi.