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Il Tar del Lazio blocca le sospensioni per i militari no-vax: prospettata l'illegittimità costituzionale dell'obbligo

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Il Tar del Lazio scombussola tutto sull’obbligo vaccinale. Dallo scorso 15 dicembre tale imposizione è entrata in vigore per il personale della Difesa e tale obbligo è comprensivo anche della successiva dose di richiamo, ma ora i ribelli no-vax tra i militari e le forze dell’ordine hanno vinto il primo round contro la sospensione dal lavoro e quindi dallo stipendio. Con un dispositivo pubblicato il 14 febbraio il tribunale amministrativo “accoglie e per l’effetto sospende medio tempore l’efficacia dei provvedimenti sospensivi impugnati. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 16 marzo 2022”.

 

 

In totale erano 26 i ricorrenti, che hanno visto quindi bloccato il provvedimento di sospensione per via delll’obbligo vaccinale. “Previa, ove necessario, disapplicazione dell'art. 2 del Decreto Legge n. 172 del 26.11.2021, convertito in Legge n. 3 del 21.01.2022, recante ‘Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali’; previa, ove necessario, remissione alla Corte Costituzionale della questione di legittimità costituzionale dell'art. 2 del decreto legge n. 172 del 26.11.2021, convertito in legge n. 3 del 21.01.2022” si legge nel documento, che prospetta quindi l’illegittimità costituzionale. Una decisione che farà certamente discutere.

 

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