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Anche in Israele scatta la protesta dei Convogli della libertà. I camion invadono Gerusalemme

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Anche in Israele, i Paese avamposto della lotta al Covid, scatta la protesta dei "convogli della libertà". Migliaia di camion e automobili si stanno dirigendo verso Gerusalemme per protestare contro le restrizioni e l’obbligo vaccinale. La mobilitazione dei camionisti canadesi che si sta estendendo a numerosi altri Paesi tocca così anche Israele.

 

I manifestanti, che secondo gli organizzatori sono "semplici cittadini" esasperati dalle restrizioni, sono partiti da località del nord, come Tiberiade, e del sud, come Eilat, con la bandiera israeliana tenuta fuori dai finestrini e slogan che invocano la libertà attaccati sui cofani.

 

"Nessuno può dirci cosa mettere nel nostro corpo", ha affermato una manifestante di 51 anni che partecipa a un sit-in davanti al Parlamento, dove si sono dati appuntamento i partecipanti al convoglio. La protesta ha causato disagi nella capitale, con lunghe file di macchine che suonavano il clacson. Israele è stato uno dei primi Paesi a lanciare una grande campagna di vaccinazione nel dicembre 2020 e a oggi circa la metà della popolazione ha ricevuto tre dosi.

 

Lo Stato ebraico è stato anche fra i primi a introdurre un pass sanitario, che ora è richiesto soltanto per gli eventi dove il rischio di contagio è elevato. Lo stato ebraico è stato anche il primo a partire con le somministrazioni della quarta dose di vaccino anti-Covid, non seguito da altri Paesi in quanto la protezione aggiuntiva non aumentava in maniera soddisfacente la difesa nei confronti del virus. 

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