L'anomalia italiana dei morti di Covid, anche per Vaia è ora di vederci chiaro
"Le misure restrittive non possono, ma devono essere allentate". Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, in un’intervista alla Stampa spiega che oggi "siamo già in fase endemica, ossia di convivenza con il virus. Oltre il 90% di quello circolante è Omicron, che è molto meno patogeno". Con questa variante di Sars-CoV-2 "la curva dei contagi sale rapidamente, ma altrettanto velocemente discende. In tempi non sospetti avevo messo in guardia dagli ingiustificati catastrofismi che ingenerano solo ansia nella popolazione. Oggi possiamo dire che siamo molto vicini al mare calmo".
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Ora "la popolazione - aggiunge l’esperto - è più protetta dal booster e dall’immunità indotta dai tanti contagi". E "sarebbe il caso - osserva - di fare degli studi immunologici per verificare quanta parte della popolazione si è immunizzata. Anche per capire se poi la quarta dose è ancora necessaria o no. Sul rischio di nuove varianti dico che nella coda di una pandemia i virus tendono a mutare in meglio. Certezze non ne abbiamo, ma possiamo nutrire buone speranze che sia così anche questa volta".
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Per Vaia è il momento di allentare le restrizioni. "Dopo 5 giorni una persona asintomatica può essere liberata, magari portando l’Ffp2. Negli Usa già lo fanno anche con i non vaccinati e non hanno avuto impennate dei casi. Io sono per la via italiana della gradualità, per cui va bene per chi ha fatto la terza dose. Siamo in una fase nuova della lotta al virus, con vaccini e nuove terapie in grado di combatterlo". Altro segnale di normalità va dato sui test: "Se si è asintomatici basta con questo tamponificio - dice Vaia - È sufficiente cautelarsi con le Ffp2. Dobbiamo liberare il Paese e l’economia".
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Ma il dato italiano dei morti Covid, ancora alto, interroga molti esperti: "È un dato anomalo - riflette Vaia - e per questo credo che sia giunto il momento di fare un’analisi analitica della mortalità da Covid. A mio giudizio molti decessi sono con e non per Covid, lo vediamo anche qui allo Spallanzani. Nei Paesi come la Germania che questa verifica l’hanno fatta, la mortalità effettiva per Covid si è ridotta del 25%".
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Poi c’è la pillola anti-Covid di Pfizer, Paxlovid*, ultimo arrivo. "Gli studi indicano un’efficacia attesa fino al 90% nel proteggere dal rischio di ospedalizzazione, ma la pillola va somministrata a non più di 5 giorni dalla comparsa dei sintomi nei soggetti a rischio di evoluzione grave della malattia. Abbiamo pazienti che dopo pochi giorni hanno visto la carica virale ridursi nettamente", spiega Vaia, secondo cui adesso questa pillola antivirale "deve poter essere prescritta anche dai medici di famiglia e dispensata ai più fragili gratuitamente in farmacia". Il farmaco "non sostituirà ma affiancherà" i monoclonali. Quanto alla quarta dose, "nemmeno le aziende produttrici l’hanno mai sponsorizzata".