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Lo scenario inquietante dietro la pandemia. "Investitura estera", il filosofo Zhok da Floris gela lo studio

Federica Pascale

L’intera gestione della pandemia è stata lasciata in mano a una investitura estera. Questa la posizione di Andrea Zhok, filosofo e accademico, ospite della puntata di martedì 8 febbraio di Di Martedì, il programma di approfondimento politico in onda su La7 e condotto da Giovanni Floris.

 

Secondo Zhok, si è rinunciato a esercitare un’autonomia politica, nascondendosi dietro la foglia di fico dell’emergenza sanitaria e dell’esigenza di usufruire al meglio dei fondi europei del PNRR. “Di fatto, l’intera gestione della pandemia è stata condotta nel nome di un’emergenza, in gran parte mobilitata giornalisticamente in forme dubbie, che ha sancito il ruolo di un capo del governo che è frutto di un’investitura estera e, sostanzialmente, come fiduciario della finanza estera” denuncia il filosofo.

 

"Abbiamo assistito a un governo con tutti dentro in nome dell'emergenza ma con una espropriazione del Parlamento" è la denuncia del filosofo. Lo stesso Mario Draghi "è frutto di una investitura estera".