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Da venerdì addio alle mascherine. Ma ci sarà anche chi rimpiangerà il volto coperto

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Antonio Siberia
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Che sguardo. Nell'epoca del Covid-19 e delle mascherine, lo sguardo è diventato il tutto di un viso. Espressioni comprese. Acchiappesca. Preoccupata. Sofferente. Triste. Tormentata. Allegra, ma assai di rado visti i tempi. Tutto si è racchiuso negli occhi anche perché il resto non si vedeva. Tra pochi giorni oltre allo sguardo nelle facce tornerà ad esserci di più. Anche quello che era diventato osceno (nel senso di nascosto) dei visi. Sì, perché da venerdì cadrà l'obbligo all'aperto delle mascherine, come annunciato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Un sospiro di sollievo, la bocca che torna a prender aria fresca e un po' (ma ancora poca) di libertà che ritorna. Eppure siamo pronti a scommettere che ci saranno tanti e tante che le rimpiangeranno le mascherine. Le ragioni? Potrebbero essere molte.

 

 

Partiamo dal portafogli, perché come ripeteva Karl Marx la struttura ha sempre la sua importanza fondamentale, per arrivare all'estetica o, a voler esser romantici, persino alla poesia. Le rimpiangeranno i produttori, visto che fabbricar mascherine è diventato un business e probabilmente ne sentiranno la mancanza anche i rivenditori. Le rimpiangeranno i «caporali» nel condominio o sul lavoro, quelli insomma sempre pronti nel cortile, all'aria aperta, ad intimare all'inquilino od al collega di passaggio senza mascherina, magari giusto per un attimo, «ma cosa fa? perché non indossa la mascherina? Se la metta subito, è obbligatoria». L'Italia va così, è un fatto di Bellezza femminile. Se n'era accorto quarant' anni fa Indro Montanelli quando per spiegare in un'intervista rilasciata ad Enzo Biagi la psicologia del Belpaese disse che Benito Mussolini li aveva capiti benissimo gli italiani, rendendosi conto che per piacergli bisognava dare loro una piccola fetta di potere, con il diritto di abusarne. «Ognuno aveva dei galloni - spiegò Montanelli - il capo fabbricato» e via di seguito gli altri. Ma torniamo all'oggi.

 

 

Detto degli aspetti da portafogli, vi è poi l'estetica che pure ha una sua importanza. Siamo (quasi) certi che i brutti e le brutte rimpiangeranno le mascherine. Perché? Ma perché erano un velo colorato sui difetti del resto chi non ne ha? - dei volti. Un naso troppo pronunciato, alla Cyrano de Bergerac, un mento troppo sporgente, delle mascelle squadrate od a ferro da stiro. Oppure le labbra, non perfette. Gli sguardi e basta - con il resto nascosto - hanno finito in questa pandemia, col rendere interessanti e seducenti uomini e donne che magari senza lo erano meno. Sono state, in questo senso, egualitarie le mascherine perché hanno reso le facce tutte più simili. Appese a due occhi. E da venerdì, quando cadrà l'obbligo, il rischio sarà di ritrovarsi davanti ad incontri di imbarazzante incertezza: «Scusami ma non ti riconosco, senza mascherina!».

 

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