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"La gente mostra il green pass con gioia", così Labate scatena Capezzone. A Quarta Repubblica succede di tutto

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Con il calo dei contagi e la fine dello stato d'emergenza serve ancora il green pass? Lunedì 7 febbraio a Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4,  il giornalista del Corriere della sera Tommaso Labate non ha dubbi: il certificato verde e la sua versione rafforzata non sono una "limitazione della libertà". Solo in televisione se ne parla in questi termini, sostiene Labate. "perché nella vita reale non è così - racconta. Questa mattina sono andato alla Posta e ho visto gente che ritirava la pensione e mostrava il green pass con gioia. Con gioia!". "Io quando vado al bar e mostro il green pass non lo faccio con gioia, tutt'altro" ribatte Porro. 

 

La parola passa a Daniele Capezzone, che come è noto è risultato positivo al Covid e si trova, asintomatico, in isolamento domestico. "Sto bene" assicura, e poi attacca: ""Permettetemi di dire che sono inca***tissimo perché sento dire che non c'è nessuna limitazione della libertà, ma il fatto che io come decine e forse centinaia di migliaia di italiani senza alcun sintomo dobbiamo restare chiusi in casa, se ci va bene, per sette giorni divento pazzo". "Come mi fa impazzire quando sento parlare di vita reale - continua il giornalista de La Verità - Quando potrò uscire dagli arresti domiciliari mi offro per scortare gratuitamente i nostri amici, che sono tutti anche i miei amici, per le strade di Roma di Milano a vedere i negozi chiusi con le scritte 'vendesi' e 'affittasi'. Stiamo uccidendo l'economia italiana". 

 

Capezzone replica poi alle parole del giornalista del Corriere. "Divento pazzo come quando ho sentito" Labate "dire per mesi dire che il green pass è la migliore invenzione italiana di sempre dopo la pizza". La sensazione, per Capezzone, è che gli italiani siano diventati un popolo sottoposto a uno "stato superiore" che impone l'esposizione di un pezzo di carta per fare qualsiasi cosa. "Questo è un paese in cui stiamo tutti prendendo in giro gli italiani, stai chiuso in casa anche 20 giorni se hai la sfiga di non negativizzarti - attacca - Come nei film di Fantozzi c'è la sensazione di essere presi selvaggiamente per il c*** ma poi la gente si arrabbia". "Noi facciamo dei lavori che ci permettono a fine mese di portare il pane a casa, ma ditelo a chi delle attività" e deve subire un "lockdown" indiretto.   

 

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