le misure anti-covid
Addio al super green pass, c'è la data: cosa accade con la fine dello stato d'emergenza. Ma l'obbligo vaccinale...
Lo stato d’emergenza è destinato a finire ma le misure che lo hanno alla base potrebbero restare in vigore anche dopo la sua conclusione. Il governo di Mario Draghi è al lavoro per dipanare la matassa: è possibile prorogare l'obbligo di green pass e il vaccino obbligatorio oltre il 31 marzo 2022? È la data in cui scade lo stato d'emergenza e un'ulteriore estensione sarebbe una forzatura mai vista, ma il governo non vuole fare a meno delle sue armi contro i no vax.
Insomma, è possibile tenere in vita l'obbligo vaccinale per gli over 50 che scatta il 15 febbraio e sarà (?) in vigore fino al 15 giugno? Il quesito è stato oggetto di una valutazione da parte dell'Avvocatura dello Stato e dell'ufficio legislativo di Palazzo Chigi, scrive il Giornale che riporta alcune anticipazioni. A "salvare" Draghi sarebbe la "data di scadenza" contenuta nel provvedimento che impone il vaccino ai cinquantenni e più. Se non fosse stato inserito un termine, l'obbligo sarebbe decaduto con lo stato d'emergenza.
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D'accordo, ma del green pass e del certificato verde rafforzato che ne facciamo? Il decreto del 7 gennaio 2022 stabilisce che la durata delle norme è valida fino al 31 marzo 2022, come lo stato d'emergenza, e in teoria oltre quella data il green pass non sarebbe più valido. Ma il governo vuole mantenere in vita super green pass e certificato base, su cui ha fondato tutta la sua azione contro la pandemia, con le distorsioni che conosciamo. E qui la leva giuridica per giustificare una proroga senza emergenza ancora deve essere trovata.
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Secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano i certificati verdi potrebbero essere confermati per tutta l'estate ma rinnovati in un versione più soft, che potrebbe concretizzarsi nella "rimozione" del super green pass e la "sopravvivenza" di quello base. L'ipotesi rappresenterebbe, comunque, una piccola vittoria per il fronte no vax, anche se l'obbligo vaccinale resterebbe in vigore e con esso le multe da 100 euro (una tantum).