Non solo Covid, un'altra variante terrorizza l'Europa: il virus dell'HIV diventa più aggressivo e contagioso
Non bastavano le varianti del Covid a toglierci il sonno, ora anche il virus dell’HIV, responsabile dell’Aids, ha deciso di mutare. La scoperta, riferisce Il Mattino, è stata fatta in Olanda, dove hanno constatato che la carica virale del nuovo ceppo è stimata nell’essere da 3,5 a 5,5 volte superiore rispetto a quella del virus HIV-1 (il più diffuso). La variante, denominata VB (sottotipo virulento B), indebolisce il sistema immunitario con una velocità due volte superiore rispetto al virus che conosciamo maggiormente.
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Tale variante è stata identificata in 109 pazienti sieropositivi del paese europeo, anche se per fortuna i contagiati reagiscono normalmente alle terapie e hanno la stessa probabilità di sopravvivenza degli altri pazienti. Anche se viene ritenuto fondamentale trovare subito questa variante, perché un intervento ritardato può creare molti danni.
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A commentare la scoperta è Stefano Vella, docente di Salute Globale all'Università Cattolica di Roma ed eletto presidente della nuova Commissione nazionale Aids del Ministero della Salute: «Non è raro trovare nuove varianti del virus Hiv: come tutti i virus a Rna muta facilmente, e lo vediamo dalla sua grande capacità di adattarsi ai farmaci antiretrovirali diventando resistente. I ricercatori di Oxford hanno fatto uno straordinario lavoro di biologia molecolare andando a sequenziare i genomi virali isolati da pazienti sieropositivi che avevano dimostrato di ammalarsi più velocemente di Aids rispetto agli altri. Finora si dava per scontato che la progressione più veloce dipendesse dalla variabilità individuale del singolo paziente, e invece questo studio dimostra che può essere dovuta a una nuova variante virale più aggressiva. La variante VB non rappresenta un'emergenza di sanità pubblica - ci tiene a sottolineare Vella - però ci dà una lezione importante: sfata il mito che i virus diventino più buoni col tempo. In realtà la loro evoluzione avviene in maniera casuale e non si può escludere che un virus possa diventare anche più cattivo».
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