Green pass, favoriti gli stranieri. Guido Crosetto straccia il decreto Covid: come può essere costituzionale?
Il governo va avanti sul doppio binario, differenziando tra vaccinati e non anche se si tratta di bambini, come nel caso delle nuove norme sulla Dad a scuola, ma anche tra italiani e stranieri. A denunciare l'ultimo cortocircuito normativo dopo il varo, nel cdm di giovedì 3 febbraio, del nuovo decreto legge Covid è Guido Crosetto, imprenditore tra i fondatori di Fratelli d'Italia.
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"Stesso luogo (ad esempio un hotel). Due persone. Stessa età, altezza, sesso, condizioni fisiche. Uno può entrare: ha il GP. Uno non può entrare: ha il GP. Il primo è straniero, il secondo italiano. Essendo motivazione della restrizione, sanitaria, come può essere costituzionale?" scrive l'ex ministro sulle nuove norme che riguardano il green pass.
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A cosa si riferisce Crosetto? La normativa è nota. Dal 10 gennaio 2022 è necessario presentare il super green pass, che si ottiene con la vaccinazione completa o la guarigione, per accedere a numerose attività tra cui gli alberghi e strutture ricettive, oltre che a mezzi pubblici locali e non: aerei, navi, tutti i tipi di treni, autobus, tram, metropolitane, convegni e congressi, ristoranti anche all’aperto e via dicendo.
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Con il decreto legge approvato ieri dal governo, secondo quanto trapelato dalla cabina di regia, si dispone invece che gli stranieri che entrano in Italia (vaccinati, con vaccini riconosciuti, o guariti; e se sono passati 6 mesi dall’ultima vaccinazione) potranno accedere negli alberghi e ristoranti con il green pass base, non rafforzato, ossia basta un tampone negativo per ottenerlo. Lo straniero col green pass semplice può pernottare, dunque, l'italiano con lo stesso documento no.