Attività politica coi soldi per l'Amazzonia, la Corte dei conti cita in giudizio l'assessore D'Amato
L'assessore alla Sanità della Regione Lazio è stato raggiunto da una citazione in giudizio da parte della Corte de Conti. La vicenda è quella raccontata da Il Tempo oltre un anno fa e risalente al periodo 2005-2006 sul caso dei fondi per l'Amazzonia finiti a finanziare la campagna elettorale dell'attuale braccio destro di Nicola Zingaretti. Il processo penale per truffa aggravata si era chiuso con la prescrizione del reato, ma non quello contabile, tanto che i giudici contabili hanno comunicato a D'Amato la citazione in giudizio firmata dal pubblico ministero contabile Barbara Pezzilli e dal procuratore generale Pio Silvestri.
Ecco tutte le prove che inchiodano l'uomo di Zingaretti
Nell'atto notificato all'assessore per danno erariale si parla di cattiva gestione e possibili conflitti di interesse ma anche di "comportamenti illeciti", riporta Domani. La vicenda riguarda due associazioni, tra cui "Fondazione Italia, Amazzonia onlus" destinataria di due finanziamenti da parte della regione Lazio, uno da 70mila euro e un altro da 205mila, nell'ambito di un "programma pubblico di promozione di iniziative di carattere sociale, culturale e sportivo di peculiare interesse" per l'ente.I soldi dovevano servire per un progetto in sostegno delle culture delle popolazioni amazzoniche e invece, secondo la ricostruzione della guardia di finanza e la citazione in giudizio, sarebbero stati utilizzati per finanziare indebitamente "l'attività politica e di propaganda elettorale svolta dall'associazione Rosso Verde-Sinistra europea" che, come l'altra, fa riferimento a D'Amato.
E come sulle mascherine Zingaretti fa finta di niente
D'Amato e le altre persone coinvolte hanno presentato una memoria difensiva: "Sono totalmente estraneo ai fatti contestati che risalgono a oltre quindici anni fa. Sono assolutamente sereno e ho piena fiducia nei giudici. Nelle controdeduzioni che i miei legali hanno depositato è ampiamente dimostrata la mia estraneità e confido che la mia posizione sarà definitivamente chiarita" le parole dell'assessore.
Nei guai l'uomo di Zingaretti. D'Amato sotto inchiesta per danno erariale