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Achille Lauro diventa imprenditore di abiti ma la sua holding perde 93mila euro

Andrea Giacobino
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Una nuova società di «moda digitale» per il cantante e performer Lauro De Marinis, in arte «Achille Lauro», protagonista della prima serata del Festival di Sanremo. Qualche settimana fa, infatti, è stata costituita a Milano davanti al notaio Claudio Letterio la LG2 Tech di cui Lauro ha il 51% mentre Giambattista De Stefani e Leonardo Vigolo detengono ciascuno il 24,5%. La newco ha come oggetto “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un servizio sartoriale realizzato attraverso lo sviluppo e la produzione di un’applicazione innovativa ad alto valore tecnologico”.

 

Lo statuto spiega che la società è titolare «di un nuovo sistema di presa misure e messa in prova digitale a favore del cliente» che gli consente «di poter provare, supportato da abiti intelligenti di nostra produzione e distribuzione, abiti adattati alle misure del proprio corpo». Tra i soci del performer c’è De Stefani, che è anche amministratore della De Marinis srl, la «holding» di Lauro che però nel 2020 ha perso 90mila euro su 573mila euro di ricavi.

 

La società, che controlla fra l’altro l’immobiliare Dmre, De Marinis Mgmt e De Marinis Publishing, è recentemente entrata col 14,2% in Milano K3, agenzia di music management che gestisce tra i molti cantanti anche Lauro, e con lo 0,75% nell’azienda agricola romana TheCircle che vende prodotti sostenibili tramite coltura acquaponica. Cristiana Zambon, madre di Lauro, è amministratore unico della De Marinis e della LG2 Tech.

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