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Mascherine obbligatorie per altri 10 giorni. Da oggi multe per i no-vax

Dario Martini
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La curva dei contagi sta calando. Il mondo scientifico e medico è diviso. C'è chi chiede già da alcuni giorni di cancellare l'obbligo delle mascherine all'aperto. Altri che lo ritengono prematuro, un azzardo. Ieri pomeriggio il governo ha deciso di proseguire sulla via della prudenza. Almeno per altri dieci giorni. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha prorogato l'obbligo solo fino al 10 febbraio. Poi, se la discesa della circolazione del virus sarà confermata, si potranno togliere. Ma solo in zona bianca. I dispositivi di protezione individuale dovranno ancora essere indossati nelle regioni gialle, arancioni e rosse. Allo stato attuale cambierà poco, dal momento che sono solo tre le regioni bianche: Basilicata, Umbria e Molise. Dodici quelle gialle: Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Lazio, Puglia, Campania, Sardegna e Calabria. Cinque le arancioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sicilia.

 

 

Il Consiglio dei ministri è intervenuto anche sul fronte delle discoteche, le attività più colpite in questi due anni di restrizioni anti-pandemia. La proroga della chiusura è identica a quella dell'obbligo delle mascherine: se i contagi caleranno potranno riaprire solo dopo il 10 febbraio. In un primo momento si era deciso di prolungare lo stop fino a metà febbraio. Poi - riferiscono fonti presenti all'incontro in Consiglio dei ministri - è intervenuto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, facendo notare che il 14 febbraio, giorno di San Valentino, sarebbe stato difficile far rispettare il distanziamento sociale anche per i ragazzi. Il premier Draghi, allora, si è detto d'accordo e ha rivisto il timing. Basterà un'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, per riaprire le discoteche. Ma i gestori dei locali sono sul piede di guerra: «Per noi si doveva aprire il primo febbraio - dice a LaPresse Maurizio Pasca, presidente della Silb, l'associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo -. Non siamo degli interruttori che si possono accendere o spegnere. Il 10 febbraio riapriremo ad ogni costo. Voglio ricordare che tranne una piccola parentesi estiva, l'anno scorso, l'80% delle aziende del settore è chiuso da due anni e i ristori sono stati poca cosa».

 

 

La luce in fondo al tunnel si inizia comunque a scorgere. Un'iniezione di fiducia arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: «Il 31 marzo, quando scadrà l'attuale stato di emergenza, è probabile che non sarà prorogato. Per fine marzo abbandoneremo tante delle attuali restrizioni». Intanto, oggi è un giorno importante per due motivi. Entra in vigore l'obbligo vaccinale per gli over 50 (pena 100 euro di multa da parte dell'Agenzia delle entrate) e scatta l'estensione del green pass in quasi tutti i campi della vita sociale. Dovrà essere esibito quando si entra in un negozio, quando si va alle Poste o semplicemente in banca. Non sarà necessario per accedere alle attività considerate essenziali, come i supermercati, gli alimentari e le farmacie. Inoltre, sempre da oggi, la validità del green pass scende a 6 mesi, anche se il governo è al lavoro per togliere la scadenza per chi è in possesso di quello "rafforzato". Tornando agli over 50 non vaccinati (esclusi gli esenti e i guariti di recente), dal 15 febbraio avranno l'obbligo di super green pass per accedere ai luoghi di lavoro (con multe che possono andare da 600 a 1.500 euro per i trasgressori). I lavoratori che non presenteranno il certificato saranno sospesi senza stipendio.

 

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