Terremoto Quirinale
Quirinale, Carlo De Benedetti loda Giorgia Meloni: "L'unica a uscirne bene". Gelo a Otto e mezzo
L'ingegner Carlo De Benedetti prevedere un terremoto di magnitudo altissima nella politica italiana dopo l'elezione del capo dello Stato che ha confermato Sergio Mattarella al Quirinale. L'editore del Domani lunedì 31 gennaio è ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, su La7. Nella sua rassegna di vincitori (pochi) e vinti De Benedetti mette in cima Matteo Salvini che nella battaglia del Colle ha visto "la sua Waterloo e ne pagherà le conseguenze. Poi c'è Giuseppe Conte, non pervenuto". Chi "ne esce bene è Giorgia Meloni, quando ha imposto ai suoi di votare Nordio ha avuto una trentina di voti in più rispetto a FdI, è la dimostrazione che nella lega c'è uno smottamento".
Leggi anche: La durata del mandato e il nuovo peso di Draghi, Marzio Breda rivela i segreti del Mattarella bis
L'ingegnere dopo l'affondo sull'antico nemico Silvio Berlusconi ("se diventa presidente restituisco il passaporto) abbastanza a sorpresa fa gli auguri al Cav di "riprendersi dopo questa permanenza in ospedale" terminata oggi con le dimissioni dopo il ricovero per un’infezione. Comunque lo ritiene fuori dai giochi: "Non potrà partecipare attivamente alla campagna elettorale del 2023". Anzi, il Cav rischia che Matteo Renzi "faccia un'opa su Forza Italia, o in alternativa cerchi una formazione di centro" precede De Benedetti: "Un bel movimento, è un terremoto".
Leggi anche: Il bis di Mattarella certifica la mortificazione del Parlamento. Paragone: tradita la volontà popolare
La Gruber prova a metter in fila le "profezie" dell'ingegnere: "Conte sarà battuto da Luigi Di Maio?". L'ex premier "come Salvini, non è pervenuto. Di Maio è cresciuto molto politicamente, e se abbiamo Mattarella lo dobbiamo a lui. Ha indirizzato molti dei suoi" nella notte di venerdì bruciando la candidatura di Elisabetta Belloni, nome avanzato da Conte. Da ultimo un consiglio al premier Mario Draghi: "Deve andare avanti, spedito e deciso" senza pensare ai partiti.