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Omicron 2 a Roma da oltre un mese. Vaia: ecco perché non lo abbiamo detto

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La variante Omicron 2 è in Italia da oltre un mese, isolata all'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Ma la notizia non è stata diffusa perché il lignaggio BA.2 della mutazione Covid avrebbe solo allarmato ulteriormente l'opinione pubblica. Lo ha spiegato il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, a margine della cerimonia per i due anni dal ricovero nell'ospedale di Roma, avamposto nella guerra alla pandemia, dei due coniugi cinesi, primi casi di Covid-19 diagnosticati in Italia. 

 

"Abbiamo trovato e sequenziato Omicron 2 oltre un mese fa. Non l’abbiamo detto perché non ci sembrava il caso di allarmare ancora di più l’opinione pubblica rispetto a una variante che è la gemella di Omicron 1" ha spiegato Vaia. Parole confermate dall'assessore alla Sanità della Regioen Lazio, Alessio D'Amato: "Nei nostri sequenziamenti abbiamo già presente omicron 2. Paradossalmente, proprio come dice il professor Guido Silvestri, può anche aiutare perché essendo più rapida ci consente di fatto di avere un sistema di immunizzazione più diffuso" dice l'assessore in riferimento agli aspetti positivi di una diffusione di un virus contagioso ma  che provoca una malattia meno severa. 

 

Ma quali elementi abbiamo sul del virus BA.2? "Ormai sappiamo che Omicron 2 è una sottovariante di Omicron. Un fenomeno che in virologia è sempre esistito. Credo sia presto per arrivare a delle conclusioni, ma non serve fare allarmismo. Occorre sequenziare, come stiamo facendo, e vigilare sull’evoluzione " ha detto all’Adnkronos Salute Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive al Policlinico Gemelli di Roma e consulente dell’Agenzia europea del farmaco Ema per le malattie infettive. Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma, csottolineaome BA.2 abbia "delle caratteristiche molto simili a Omicron ed è stata già segnalata in Italia. Questo è una buona notizia perché vuol dire che il sequenziamento funziona e deve essere ampliato. Ad oggi non sappiamo se questa sottovariante soppianterà la Omicron, dovremmo aspettare. Ma sappiamo che i vaccini ci proteggono dalla malattia grave".

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