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Una roba "ignobile e inevitabile". L'anatema Massimo Cacciari sul Mattarella bis

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Un atto ignobile e inevitabile. Il filosofo Massimo Cacciari sceglie il paradosso per commentare la rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella, un mandato bis frutto dell'incapacità politica di una classe dirigente senza pudore, sbotta l'ex sindaco di Venezia. 

 

Il secondo mandato del capo dello Stato in carica è una scelta "ignobile per un verso e inevitabile per l’altro", "prodotto naturalissimo di un’assoluta debolezza" dal momento che i partiti "non hanno trovato nessun tipo di accordo a dimostrazione di un’assoluta impotenza politica e da ciò, inevitabilmente, l’appello a Mattarella perché stia ancora al Quirinale - ha detto Cacciari - Ascolto uno di loro che sta chiacchierando in modo ignobile di quanto sono bravi. Ritengo che siano anche privi del senso del pudore perché osano spacciare questa cosa come una propria affermazione, una propria vittoria".

 

Nessuno può cantare vittoria per il filosofo: "Perdono tutti e in egual misura". Cacciari punta il dito contro i partiti ricordando le dure parole di Giorgio Napolitano nel suo discorso di secondo insediamento al Colle. Per il filosofo era giunta l'ora di eleggere una donna: "Oltre alla Belloni, c’erano Cartabia, Severino, ma davvero si può pensare che in Italia non c’è una donna all’altezza di fare il Presidente della Repubblica?".

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