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L'uomo dei dolori di Botticelli venduto all'asta a 45 milioni di euro

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Un'altra vendita da record per un quadro. "L’uomo dei dolori", di Sandro Botticelli, è stato venduto per 45,4 milioni di dollari da Sotheby’s, il secondo prezzo più alto per un Old Master negli ultimi cinque anni. L’uomo dei dolori è uno dei pochi quadri di Botticelli in mano private e all’asta a New York due compratori hanno battagliato per aggiudicarselo con rilanci costanti. Presentato da Sotheby’s come »il capolavoro assoluto degli ultimi anni di Botticelli«, la realtà però non ha soddisfatto del tutto le aspettative in quanto l’opera ha faticato a eguagliare la stima di pre-vendita di 40 milioni di dollari che gli esperti di Sotheby’s avevano stimato: il prezzo di aggiudicazione è stato infatti di 39,3 milioni di dollari (più di 35 milioni di euro), che sommando imposte e tasse è arrivato a 45,4 milioni di dollari.

 

L’asta si è tenuta quasi a un anno esatto dopo la vendita-record di un altro capolavoro del Rinascimento italiano: nel gennaio 2021, un dipinto di Botticelli intitolato «Giovane uomo con in mano una medaglia» è stato battuto per 92,2 milioni di dollari, un record d’asta per il pittore italiano. «L’uomo dei dolori» è un ritratto di Gesù su sfondo nero, con una corona di spine sul capo, circondato da angeli. Le sue mani sono legate da corde e sfregiate. Fu realizzato quando il pittore aveva già più di 50 anni, intorno al 1500, quindi uno dei suoi ultimi lavori, e fu venduto l’ultima volta al miglior offerente nel 1963. «Riteniamo che siano solo circa cinque i dipinti di Botticelli in mano a privati», ha spiegato Christopher Apostle, capo del dipartimento di Sotheby’s Old Masters. L’esperto di Sotheby’s ha anche voluto sottolineare la natura retrospettiva ed emotiva dell’opera, risultato del suo essere stato dipinto negli ultimi anni di vita dell’artista. «È un dipinto metafisico di una persona matura che affronta la propria mortalità, ed è questo che lo rende così commovente: man mano che qualcuno invecchia, diventa più introspettivo, più metafisico, più spirituale. E penso che si veda molto profondamente in questa immagine». Il dipinto ha una particolarità ed è che, per l’asta in corso, si è scoperto uno schizzo sottostante di una vergine con un bambino nascosto: «Una scoperta entusiastica perchè fa capire come lavorasse l’artista». Il dipinto, ben conservato, era rimasto dalla metà del XIX secolo nelle mani della stessa famiglia di collezionisti d’arte, residente tra Gran Bretagna e Italia, prima di essere venduto agli attuali proprietari nel 1963 all’asta per 10mila sterline.

 

 

L’asta odierna da Sotheby’s è stata anche degna di nota perchè per la prima volta una scultura egiziana in pietra calcarea, «Figura di uomo», che si stima risalga tra il 2.350 e il 2.990 a.C., è stata inclusa nella «Settimana dei maestri». Il manufatto, a cui era stato attribuito un valore compreso tra 3 e 5 milioni di dollari (da 2,7 a 4,5 milioni di euro), insieme a ’L’uomo dei dolorì è stato l’altro piatto forte della giornata; e dopo una battaglia di offerte durata quasi un quarto d’ora, la scultura ha raggiunto un prezzo di aggiudicazione di 8,4 milioni di dollari, che alla fine sono ammontati a 9,9 milioni di dollari (8,9 milioni di euro). La figura era stata trovata dal famoso archeologo americano George Andrew Reisner nelle piramidi di Giza nel 1913, dopodichè il governo egiziano l’aveva donata al Museum of Fine Arts dell’Università di Harvard nel 1921. Un altro dei protagonisti della giornata è stato il pittore fiammingo Pieter van Mol: il suo «Diogene con la sua lampada in cerca di un uomo onesto» è stato venduto a 5,8 milioni di dollari, quasi il doppio del valore che la casa d’aste aveva stimato, cifra che ha infranto il precedente record dell’artista, che era di 420mila dollari. 

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