Decreto sostegni e bollette: 5,4 miliardi contro il caro energia
Novità sul contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico nel decreto legge varato dal governo che introduce tra l'altro misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza Covid.
5,4 miliardi contro il caro bollette
Il decreto interviene anche per far fronte al caro bollette. L’esecutivo era già intervenuto sul primo trimestre 2022 stanziando 3,8 miliardi al fine di mitigare il rincaro del costo dell’energia, in particolar modo per le famiglie. Con il provvedimento di oggi, il governo interviene nuovamente con un ulteriore 1,6 miliardi, un totale nel periodo gennaio/marzo 2022 di 5,4 miliardi. Questo intervento odierno è maggiormente mirato a sostenere il mondo delle imprese.
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Azzeramento oneri di sistema
La disposizione prevede che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – ARERA, al fine di ridurre ulteriormente gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, provveda ad annullare, per il primo trimestre 2022 con decorrenza dal 1 gennaio 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 Kw, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.
Contributo d’imposta per energivori
La norma è volta a garantire alle imprese energivore una parziale compensazione degli extra costi per l’eccezionale innalzamento dei costi dell’energia. Quelle che hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30% al medesimo periodo dell’anno 2019, derivante dalla particolare contingenza dovuta dall’innalzamento dei costi dell’energia in questione, è riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti. Il beneficio è quantificato in misura pari al 15 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022.
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Extraprofitti rinnovabili - Il quadro
Gli incentivi al fotovoltaico cosiddetti in “Conto energia” hanno previsto, in aggiunta al prezzo di mercato riconosciuto per l’energia prodotta, il pagamento di una tariffa fissa, indipendente dal valore del prezzo di mercato dell’energia. Questo tipo di incentivo fisso è ormai superato, seppur fatti salvi i diritti acquisiti. Gli effetti di questo regime di incentivazione continuano a pesare sulla bolletta per circa 6 miliardi/anno. Gli impianti fotovoltaici stanno quindi beneficiando di un incentivo fisso, cui si aggiungono i proventi della vendita dell’energia, che sta avvenendo, sulla base dell’andamento del mercato, a prezzi molto più elevati che seguono quelli del gas.
La forte variabilità del prezzo del mercato spot, a causa del costo del gas, ha reso, in questa congiuntura, evidentemente instabile questo tipo di incentivo determinando un extra margine per i produttori, ma potendo operare anche in senso opposto, nelle fasi in cui il prezzo dell’energia scendesse al di sotto dei valori attesi al momento dell’investimento.
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In analoga situazione si trovano gli impianti a fonti rinnovabili che non hanno un meccanismo di incentivazione per differenza (che estrae naturalmente la rendita) e che quindi stanno godendo di un aumento dei ricavi dalla vendita legati ai maggiori costi della CO2 e del gas naturale. Costi che, tuttavia, non stanno sopportando.
Le misure
La norma interviene per stabilizzare il trattamento di tutti questi impianti, vincolando gli operatori a restituire gli extra-profitti guardando alla vendita dell’energia rispetto a un prezzo “equo” ante-crisi.
Data la logica emergenziale a cui è ispirato, l’intervento ha una durata limitata. A partire dal 1° febbraio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, sull’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza, è applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia affidato al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.
Eliminazione sussidi ambientalmente dannosi
Il Governo interviene per la prima volta tagliando i SAD, i sussidi ambientalmente dannosi. Dalla soppressione dei SAD individuati deriveranno risorse pari a 105,86 milioni di euro annui a partire dal 2022 destinate al finanziamento delle misure di contenimento dei costi delle bollette dell’energia elettrica.
La proposta sopprime specifiche misure di agevolazione fiscale, senza determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
In particolare:
1 - Si sopprime la riduzione dell’accisa per i carburanti utilizzati nel trasporto ferroviario di persone e merci
2 - Si sopprime l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici impiegati per la produzione di magnesio da acqua di mare
3 - Si sopprime l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici per le navi che fanno esclusivamente movimentazione all’interno del porto di transhipment
4 – Si esclude l’impiego delle risorse del Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione nei settori del petrolio, del carbone e del gas naturale