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“Così fuori dal Covid in 8 giorni”. A Coffee Break la soluzione finale di Walter Ricciardi

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In Inghilterra sono diventati matti per come stanno gestendo il Covid. Walter Ricciardi, presidente della Federazione Mondiale della Sanità Pubblica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, è ospite nella puntata del 20 gennaio di Coffee Break, programma mattutino di La7 condotto da Andrea Pancani, e fa letteralmente a pezzi la strategia varata dal governo guidato da Boris Johnson di dimenticare tutte le restrizioni anti-Covid: “Sono ammattiti, l’Inghilterra è un paese da non prendere in considerazioni. Noi abbiamo avuto quasi 9 milioni di casi, loro 16 milioni, noi abbiamo avuto 140mila morti, loro ne notificano 153mila ma in realtà sono più del doppio, il loro modo di riportare i morti è assolutamente diverso dal nostro. È un paese assolutamente da non imitare, di fatto rimuovono psicologicamente la pandemia e poi si ritrovano con questi dati”.

 

 

Pancani espone poi a Ricciardi un sentimento comune abbastanza diffuso, ovvero la delusione dei vaccinati ancora alle prese con le restrizioni. “Non è stato spiegato bene - ammette Ricciardi - che il vaccino salva la vita, se non fossimo vaccinati avremmo una percentuale di morti di dieci volte superiore. Altro che 400 morti, ne avremmo 4mila al giorno. Il vaccino è una procedura salvavita, non protegge completamente dall’infezione, ma chi ha l’infezione da vaccinato ha un decorso assolutamente blando. Chi oggi non è vaccinato va in ospedale”. Servono tutti questi tamponi? È l’altra domanda a cui risponde il professore di igiene: “I tamponi servono, testare e tracciare è importante. Ma non serve fare i tamponi per andare sul luogo di lavoro o in discoteca, che è un ambiente terribile per la propagazione del virus. Come sistema di tracciamento e di testing servono eccome. Anzi la strada maestra sarebbe quella di testare la stragrande maggioranza degli italiani, di isolare i positivi e se ne potrebbe uscire in otto giorni. Tutti dicono che è impossibile da fare questa operazione, ma in realtà costa un millesimo rispetto alla perdita economica che abbiamo oggi. Se noi fossimo in grado, come i cinesi, di testare 10 milioni di persone per un caso… Si potrebbe organizzare qualcosa per - conclude Ricciardi - testare 60 milioni di italiani”.

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