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L'Italia va alla rovescia e perseguita i medici che curano il Covid. L'assurdo caso del dottor Torre

Gianluigi Paragone
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Gerardo Torre è un medico. Ma non è un medico che parla in tv e spiega saltellando da uno studio a un altro come si gestisce l'emergenza. No, «il dottore Torre» - come lo chiamano i suoi pazienti nel salernitano - è proprio uno di quei medici di una volta, quelli di base, di famiglia, del territorio. Uno di quei medici che non prescrive le ricette se prima non ha chiaro cosa tu abbia, e per averlo chiaro in testa ti fa parlare. Gerardo Torre, dunque, è un medico che fa il medico. E ha curato in questo tempo di Covid qualcosa come 3700 persone. Compiendo un atto rivoluzionario: andando nelle case del pazienti e non usando quel protocollo «Tachipirina e Vigile attesa» oggi messo in discussione. Tremila e settecento pazienti curati: c'è qualche medico di quelli che va in televisione che può vantare all'attivo così tante visite con esiti favorevoli, per di più non rispettando il protocollo della Burocrazia? Non credo. Anzi, martedì sera la trasmissione di Mario Giordano "Fuori dal Coro" ha denunciato come al Galeazzi di Milano, sotto la direzione del professor Pregliasco, gli interventi programmati vengano procrastinati se non sei vaccinato. Dove ciò sia scritto non è dato sapere, ma evidentemente una circolare interna avrebbe dato questa indicazione. «Gli interventi urgenti li facciamo», si è giustificato Pregliasco mettendo una toppa peggiore del buco. Il dottore Torre, queste distinzioni non le fa. Per lui i malati sono malati e vanno curati pure se sono al di fuori della propria territorialità: i medici di una volta sono fatti così.

 

 

Fatto sta che tanta intraprendenza ha dato fastidio, così venerdì 28 gennaio l'Ordine dei medici di Salerno gli farà uno di quei processini che piacciono tanto ai "club professionali" (absit iniuria verbis). Però alle persone di buon senso le iniziative apparentemente senza senso non piacciono e così per quella sera i cittadini hanno organizzato una manifestazione a sostegno del loro medico. Difendere le persone competenti dovrebbe essere un principio assai caro a chi si presenta come il governo tecnico, il governo dei migliori, il governo dei bravi. Gerardo Torre dovrà difendersi davanti all'Ordine perché è stato capace di guarire la gente ammalata di Covid, mentre Speranza e tutto il carrozzone tecnico scientifico non viene minimante scalfito nonostante i disastri siano sotto gli occhi di tutti.

 

 

La pessima figura sui numeri rimediata dal ministro è ormai un cult: il 10 gennaio in conferenza stampa si presentava con la cifra dei booster (8.102.818) smentita dal report dell'Istituto Superiore della Sanità di quattro giorni dopo (5.697.985). Sono uno dei tanti svarioni commessi e suggellati dal Ministero, dalla immunizzazione dei vaccini ai dati dei ricoverati Covid in ospedale e nelle terapie intensive, dal verdetto critico del Tar del Lazio a proposito della Tachipirina con Vigile attesa alle famose contraddizioni del piano pandemico aggiornato con tanto di inchiesta in corso a Bergamo. Insomma, i numeri e la sicumera su cui avevano costruito la loro narrazione sta crollando: non sono più credibili. Eppure nonostante queste palesi contraddizioni - in alcuni casi addirittura bugie - il governo che dovrebbe far ripartire l'economia sta bloccando l'Italia e gli italiani, sta negando diritti e libertà come il diritto al lavoro, il diritto alla salute e il diritto ad avere giusti processi. Assurdo, ma vanno avanti.

 

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