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La quarta dose non serve, la bocciatura di Guido Rasi

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Guido Rasi, immunologo dell'Università Tor Vergata di Roma e consulente del commissario Figliuolo, non ha dubbi. La quarta dose di vaccino non serve. O meglio potrebbe essere utile per alcuni soggetti fragili ma non per tutti. L'immunologo ne parla in un'intervista pubblicata da Repubblica in cui spiega anche l'importanza della memoria immunitaria.

"Non ha senso mantenere il sistema immunitario continuamente attivato - spiega Rasi a Repubblica - Abbiamo una memoria che ci aiuta anche quando gli anticorpi calano. Forse non sarà in grado di evitare l'infezione ma la malattia grave sì. E per il futuro sarebbe meglio elaborare una nuova risposta, più strutturata, piuttosto che continuare a organizzare vaccinazioni di massa in regime di emergenza. La quarta dose sarà sicura ma non è scontato che una stimolazione continua e ripetuta dopo un po' non crei problemi al sistema immunitario. In ogni caso non possiamo andare avanti con campagne vaccinali di massa ogni pochi mesi...La quarta dose ci pone più domande che risposte. Al momento la consiglierei alle persone immunocompromesse, ai pazienti oncologici e a chi ha una riduzione rapida degli anticorpi perché è in dialisi...Gli anticorpi calano com'è naturale che sia. Ma la memoria immunitaria, la risposta cellulare, restano attive ancora oggi. E' per questo che ci possiamo contagiare ma ci ammaliamo meno".

Le alternative ci sono e Rasi le illustra così: "Bisogna creare vaccini spray che producano un'immunità nelle mucose dell'apparato respiratorio, per esempio. O che siano facili da prendere, ad esempio per via orale come avviene con la polio - conclude Rasi nell'intervista - Oppure vaccini che riconoscano altre proteine del virus, più stabili della spike che muta rapidamente".   

 

 

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