"Il pene da Covid è reale", l'allarme choc degli urologi: ecco perché può accorciarsi, ma non solo
La letteratura sugli effetti negativi del Covid si arricchisce man mano che la pandemia continua a imperversare nel mondo. Tra le conseguenze che il coronavirus sta avendo sulla popolazione maschile ce ne sono alcune, fortunatamente non così diffuse, che riguardano la virilità e non solo nell'ambito della disfunzione erettile o la perdita limitata nel tempo dell'appetito sessuale, come emerso anche in precedenza da diversi studi sugli effetti del Covid. Dagli Usa una ricerca mette in guarda sulla riduzione del pene dopo aver preso il Covid.
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Tutto parte dalla testimonianza di un uomo che ha affermato che il suo pene si è ridotto di 1,5 pollici, ossia più o meno 4 centimetri, a causa di un danno vascolare causato proprio dal coronavirus. I fatti risalgono all'estate scorsa quando il malcapitato si era preso il virus ed era finito in ospedale per essere dimesso a luglio. Il paziente in un primo tempo ha sofferto di disfunzione erettile, problema poi rientrato. Poi la sconvolgente scoperta: un danno vascolare nel tessuto erettile rilevato dai medici che lo avevano in cura aveva determinato un accorciamento del pene.
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Ma si tratta di un effetto comune o di un caso raro? Secondo quanto riporta il Foglio da uno studio della University College London "è emerso che 200 su 3.400 persone analizzate hanno riportato questo raro disturbo".
Sull’argomento è intervenuto un importante urologo, l’americano Charles Welliver che dirige il reparto di salute maschile presso l'Albany Medical College che ha confermato la correlazione del virus con i disturbi scoperti. In una intervista a Slate il medico ha detto che il Covid causa una serie di "sintomi respiratori che porta a molti decessi ma ci sono anche problemi vascolari piuttosto significativi che si verificano con i ragazzi" come priapismo - l'erezione persistente provocata senza eccitazione sessuale - e disfunzione erettile. Spesso quando i ragazzi si ammalano di disfunzione erettile "in realtà si restringono", ha detto. Il New York Post riporta invece le parole della dottoressa Ashley Winter, un'urologa dell'Oregon, che ha usato una frase inequivocabile: "Il pene da Covid è una cosa reale".
"Il motivo principale per cui pensiamo che ciò accada è qualcosa che chiamiamo disfunzione endoteliale", ha spiegato l'urologa. Riguarda "le cellule che rivestono i vasi sanguigni e sono davvero importanti per la funzione di molti organi diversi". E poiché l' erezione è un evento di flusso sanguigno "quando quei vasi sanguigni sono colpiti, puoi avere la disfunzione erettile", ha detto. Ma c'è anche una buona notizia. Per i due esperti americani, riporta il Nyp, alcune pratiche riabilitative potrebbero ripristinare le condizioni originali dell'organo.