Controcorrente, Massimo Cacciari insiste: perché ho fatto la terza dose. E sul green pass: è un Tso
"Vuoi essere una persona ritenuta degna? Bene, devi essere responsabile”. Queste le parole che meglio riassumono la nuova posizione del professor Massimo Cacciari. Bersaglio di critiche dal suo ex seguito di non vaccinati che vedevano in lui una sorta di guru, fino a quando il professore non è uscito allo scoperto rendendo noto di aver fatto non la prima ma addirittura la terza dose.
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Cacciari è ospite della puntata di domenica 16 gennaio di Controcorrente, il programma di approfondimento politico in onda su Rete 4, dove la conduttrice Veronica Gentili gli chiede di spiegare la sua posizione e difendersi dalle critiche.
“È chiaro che vi sia una differenza tra il vaccino in generale e leggi e politiche sanitarie. Si capisce che di fronte a politiche sempre più draconiane da parte del governo, vi è un’esasperazione di un certo settore dell’opinione pubblica” spiega il professore, e riferendosi al suo caso specifico dice: “Non mi aspettavo queste reazioni ma le comprendo”. Spiega, poi, che è lecito, in pandemia, ricorrere ad “un determinato disposto per obbligare” ma “quest’obbligo va sempre parametrato alla situazione reale”. Dunque, “le politiche andavano modificate, per renderle meno pesanti e meno discriminatorie. Invece, continuano a generare disuguaglianze e ingiustizie” denuncia, e punta il dito contro i privilegiati, per particolari condizioni di lavoro o per reddito, che “se ne possono anche fottere del green pass”. “Io, ad esempio, se avessi voluto continuare a lavorare avrei dovuto avere il green pass. Altri, e ce ne sono tanti, no. Una cosa è consigliare il vaccino, un'altra il trattamento sanitario obbligato”.
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Come sappiamo, la variante Omicron è più contagiosa ma meno grave delle precedenti. “C’è un’enorme letteratura scientifica che lo dice, non avete soltanto la scienza che ascoltate! Cercate anche qualche scienziato che dice cose diverse!” sbotta alla conduttrice, che tace e continua ad ascoltare il monologo.
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E all’invito di fare un appello ai no vax a vaccinarsi: “Se sono convinti che può portare beneficio, si vanno a vaccinare, mentre se sono obbligati a farlo per continuare a lavorare, parlare e anche esprimere criticamente le loro opinioni, sanno che quella è la legge e dovranno obbedire a quella legge. Vuoi essere una persona ritenuta degna? Bene, devi essere responsabile. Valuta, e poi decidi”.