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Aumenti su bollette e materie prime, il caffè al bar diventa salato

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Paolo Zappitelli
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Il rincaro di energia e materie prime ci farà pagare di più il caffè che prendiamo al bar. Ma anche la classica colazione italiana, la «coppia» cappuccino e cornetto. Un aumento non da poco che, per il momento, in alcuni bar, va dal 10 al 20% ma che entro l’anno potrebbe arrivare fino al 50% in più, secondo alcune stime. Rincari dovuti al caro-bollette e che vengono confermati dall’analisi fatta da Coldiretti sui prezzi delle materie prime alimentari: nel 2021 le quotazioni del caffè arabica sono aumentate dell’80%, lo zucchero è schizzato in alto del 29,8% portandosi al livello più alto osservato dal 2016, i grassi vegetali del 65,8% rispetto all’anno scorso mentre i prodotti lattiero-caseari sono cresciuti del 16,9% e quelli della carne del 12,7%.

Anche l’Istat a dicembre ha registrato per il comparto bar un incremento medio dei listini del +2,8%, mentre la Fipe (la Federazione che riunisce i titolari degli esercizi pubblici) ha dichiarato che il 76% dei gestori di bar avrebbe aggiornato i propri listini tra la fine del 2021 e la prima parte del 2022. Assoutenti ha raccolto una serie di lamentele da parte dei consumatori che segnalano aumenti «a macchia di leopardo» negli oltre 160 mila bar in tutta Italia. «Ogni giorno 5,5 milioni di italiani fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, un appuntamento irrinunciabile che sia un caffè veloce al banco o una brioche consumata seduti al tavolo - spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi - una abitudine che, purtroppo, sta diventando sempre più costosa: il caffè espresso passa in molti bar da 1 euro a 1,10 euro (con un aumento del +10%); il prezzo del cappuccino che nel 2021 era mediamente di circa 1,40 euro, oggi è stato portato in molti esercizi a 1,50 euro (+7,1%). Non si salvano nemmeno i dolci, con cornetti, brioches e lievitati che registrano aumenti del +20%, e prezzi che salgono da 1 euro a 1,20 euro». E avverte: «Purtroppo siamo solo all’inizio. Se l’emergenza bollette proseguirà nel 2022, e a fronte delle quotazioni delle materie prime ancora alle stelle, la classica tazzina di caffè consumata al bar potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro nel corso dell’anno, con un aumento del +37,6% sul 2021, e la colazione completa potrebbe costare addirittura il 41,6% in più, trasformando un rito quotidiano in un lusso per ricchi».

Ma caffè, cornetto e cappuccino non sono gli unici rincari con i quali dovremo fare i conti. Presto l’aumento dei prezzi delle materie prime si scaricherà anche sulle bottiglie di vino che acquistiamo. La stima della Uiv (Unione Italiana Vini) è che ci sarà un rialzo medio dei prezzi di circa il 40 per cento. Le cantine devono infatti fronteggiare il rialzo, oltre a quello delle bollette, anche del prezzo del vetro e delle etichette, dei cartoni e dei materiali per chiudere le bottiglie fino ai trasporti, con le tariffe per i container che sono lievitate del 400%). Una «tempesta perfetta» che si caricherà sulle spalle dei consumatori.
 

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