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Che meraviglia Sant'Angelo, il paese diventato un libro di fiabe

Oggi sono stato a Sant'Angelo di Roccalvecce, un paesino in provincia di Viterbo che da un lustro è diventato “Il Paese delle Fiabe”. Sì, perché questo borgo stava per estinguersi nel 2017, quando erano restati solo più cento abitanti, la gran parte anziani. E la prospettiva era diventare come il vicino - e magico - paese fantasma di Celleno, abbandonato dai suoi abitanti per decisione del governo nel lontano 1951. Ma a Sant'Angelo un giorno di 5 anni fa a Gianluca venne una grande idea. Riunì in assemblea tutti gli abitanti e la spiegò loro: “Trasformiamo il nostro paese in un libro. Un libro di fiabe”. Fu così che insieme alla sorella Paola e al cugino Alessandro si mise in cerca di artisti che aderissero al progetto. Fece imbiancare le mura delle case, piccole ma tenute con gran decoro dagli abitanti, trasformandole in tavolozze per pittori. E uno dopo l'altro loro arrivarono a Sant'Angelo e iniziarono a dipingere le scene delle più celebri fiabe per bambini. Cenerentola, Hansel e Gretel, la Bella addormentata nel bosco, Biancaneve e i sette nani, il Gatto con gli stivali, La carica dei 101, La volpe e l'uva, e tantissime altre. Ce ne sono una cinquantina sparse fra i vicoli ripidi del paese, e i bimbi corrono e si arrampicano e si buttano a precipizio verso la vallata che circonda Sant'Angelo per scoprirle. Ce ne saranno tante altre ancora, perché altre mura stanno diventando tavolozze e in un paio di anni si arriverà ad ottanta fiabe che offriranno altra magia ai curiosi che arrivano, portati spesso qui dal semplice passaparola... (Franco Bechis)

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