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Variante Omicron, il picco arriva prima. Il dato da tenere d'occhio: quando scatta il plateau

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La quarta ondata del Covid esplosa con l'impennata di casi relativi alla variante Omicron sta correndo verso il picco. Un'acme che secondo Giovanni Maga, direttore dell’istituto di genetica molecolare del Cnr, potrebbe arrivare prima di quanto ipotizzato finora, e il celeberrimo plateau, ovvero il periodo dove la curva non sale più per poi essere destinata a scendere, è vicino. 

 

"Il picco sembra essere vicino e forse arriverà con un po' di anticipo rispetto a quanto previsto, ma ne sapremo molto di più osservando l’andamento dei contagi la prossima settimana" afferma Maga. "Diversi modelli statistici hanno previsto che raggiungeremo il famoso plateau a fine gennaio e inizio febbraio. Se il tasso di positività - spiega - si manterrà stabile anche la prossima settimana possiamo allora sperare di essere davvero arrivati al picco".  Tendenzialmente, aggiunge ancora Maga parlando con il Messaggero, "mi aspetterei una fase di picco più breve. Non possiamo infatti ignorare il contributo rilevante che la vaccinazione sta continuando a dare nel contenimento della pandemia". 

 

Parlandio di numeri, con quanti contagi arriveremo al picco? "Alcune stime indicano che il picco si raggiungerà con 400mila casi giornalieri, ma se siamo davvero vicini a una fase di equilibrio, forse potremmo anche non superare la soglia dei 300mila contagi. Ma ci tengo a precisare che siamo nel campo delle ipotesi" dice l'esperto. Ieri il bollettino del ministero della Salute ha segnalato poco più di 186mila casi positivi. Ma "raggiungere il picco non significa che il giorno dopo i casi inizieranno a scendere d'improvviso. Significa che i casi non aumenteranno oltre quella soglia, ma tenderanno a rimanere stabili per un po' di tempo. Quanto durerà il plateau dipenderà da quante persone contagiatili", ovvero coloro che "non hanno ancora sviluppato un'immunità perché non vaccinate e mai contagiate." 

 

Va detto che "è vero che anche le persone vaccinate possono risultare positivi al virus Sars-CoV-2, ma è innegabile che se una persona è vaccinata le probabilità di contagiarsi e di contagiare gli altri sono molto più basse rispetto a chi non ha ricevuto il vaccino" spiega lo scienziato che sulle polemiche riguardanti il bollettino quotidiano sollevate da alcuni esperti come Matteo Bassetti rileva che il dato più utile per la popolazione è il tasso di positività e il numero dei ricoveri. 

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