No alla quarta dose: virologi e l'ordine dei medici in coro contro il richiamo-bis del vaccino
Massima cautela sulla quarta dose di vaccino anti-Covid. Una posizione di contrarietà ad un’immediata iniezione è arrivata da Mauro Pistello, direttore dell’Unità operativa di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria Pisana, secondo il quale ci sono diversi motivi per frenare su un nuovo booster: “Ancora si sta vaccinando con la terza dose o si recuperano le prime. Inoltre come già detto dall’Ema, occorre vigilare sugli effetti di una stimolazione del sistema immunitario così ravvicinata, e poi a marzo avremmo dei vaccini adattati alle varianti. Magari si può pensare di monitorare il territorio e capire se tra chi viene ricoverato sono in aumento i pazienti immunodepressi o chi è vaccinato. A quel punto si potrebbe pensare a un nuovo richiamo per metterli in sicurezza. Ma aspettiamo”.
Pistello si esprime poi in merito all’attuale dibattito sul conteggiare o meno i ricoverati in ospedale per altre patologie diverse dal Covid e risultate casualmente positive ad un tampone: “Se l’obiettivo è capire la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale di fronte alla pandemia, il livello di stress sul sistema, è giusto allora conteggiare solo i ricoveri dei pazienti sintomatici. È questo gruppo che ci può dire in che direzione stiamo andando, il livello di ospedalizzazione e di mortalità. Riusciremo anche a capire se davvero questa ondata si sta trasformando in un’influenza o invece è ancora troppo presto. Se il numero dei sintomatici rimane alto e l’analisi più accurata del dato evidenzia ancora una malattia seria, potremmo tranne delle conclusioni. Se invece - evidenzia Pistello - avremo un quadro diverso, ad esempio una malattia in forma più lieve rispetto a Delta, allora potremmo dire che Omicron sta virando verso una forma simile all’influenza”.
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Sulla stessa lunghezza d’onda in merito ad un nuovo richiamo c’è anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo): “In Italia abbiamo ancora milioni di persone che devono fare la terza dose. E, oggettivamente, con il booster abbiamo visto che la malattia non dà gli effetti gravi, se non in situazioni particolarissime. Sappiamo che Pfizer sta elaborando un vaccino che sarà anche tarato su Omicron. E dovrebbe arrivare a fine marzo, inizio aprile. A questo punto conviene, per noi, aspettare il nuovo vaccino specifico per valutare se - conclude Anelli - è opportuno fare quello specifico”.
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