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Processo morti per Covid, decisiva la super perizia di Crisanti: "Ho depositato diecimila pagine"

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Andrea Crisanti. Sarà il virologo conosciutissimo in tv a fare da ago della bilancia nel processo di Bergamo sui primi morti di Covid all'inizio del 2020. "Sicuramente penso che molte scelte siano state fatte sulla base delle conoscenze e in buona fede ma sarà compito del procuratore stabilirlo", ha detto Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova. fuori dal Tribunale di Bergamo, replicando a chi gli chiedeva se nella sua super perizia ha riscontrato una discrasia tra scienza e politica. "Sono circa 90 pagine di perizia, diecimila pagine di allegati" ha sottolineato Crisanti, che questa mattina, 14 gennaio, si è recato in Procura per consegnare il suo lavoro che ricostruisce i primi mesi della pandemia di Covid.

Una perizia che "è un unicum, in Italia ed Europa" ha spiegato il professore e che si spera possa chiarire la storia dell’ospedale di Alzano Lombardo e la gestione dei primi casi rilevati. "Impegnativo? Dal punto di vista umano, lo è stato sicuramente - ha detto ancora  Crisanti -. Ho passato un anno e mezzo a leggere di persone morte, del disastro accaduto qui". Nella perizia, "mi sono tenuto alla lettera all’indicazione del procuratore che ha detto "il nostro compito è restituire a vittime e parenti la storia di quello che è accaduto". Il suo, ha osservato, "è stato un tentativo per ricostruire passo dopo passo cosa è accaduto all’ospedale di Alzano, nella Bergamasca e come queste vicende si sono intersecate con i piani pandemici che ci sono. Ci sono degli aspetti verticali legati all’ospedale, alla Val Seriana e alla zona rossa e aspetti orizzontali legati alle misure che sono state prese".

"Le parole del procuratore sono una massima rassicurazione - ha evidenziato Crisanti -. Mi ha detto ’vogliamo ricostruire la storia di quanto successo perché lo dobbiamo alle vittime e agli italiani'. Quando il procuratore lo consentirà -ha poi concluso il virologo - la consulenza sarà uno studio scientifico". "Siamo molto fiduciosi che la perizia del professor Crisanti, che consta di 10mila pagine di allegati, fornisca alla magistratura penale gli strumenti per procedere all’individuazione delle responsabilità rispetto alle criticità che il professore ha individuato in merito alla tempistica dell’istituzione di una zona rossa e la criticità relativa all’applicazione del piano pandemico", ha detto LaPresse Consuelo Locati, avvocato che assiste l’associazione dei  parenti delle vittime Covid deceduti nella prima ondata in Val Seriana, nella bergamasca. "Ricordo - prosegue Locati - che l’unico piano pandemico che c’era a gennaio-febbraio 2020 risaliva al 2006: credo che questi siano già elementi importantissimi per arrivare a stabilire se ci siano delle responsabilità penali".

 

 

 

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