scintille in tv
“Vaccini mai visti, durano 3 mesi”. Ad Otto e mezzo è scontro tra Marco Travaglio e Antonella Viola
Ad Otto e mezzo va in scena un botta e risposta tra Marco Travaglio e Antonella Viola. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano è scettico sui vaccini anti-Covid, mentre l’immunologa, professoressa di Patologia generale all’Università di Padova, rivendica l’importanza delle somministrazioni contro la variante Omicron, che viene secondo lei sottovalutata con eccessiva leggerezza e considerata alla stregua di un’influenza: “Non dobbiamo considerare mai il grande numero senza andare a guardare l’eccezione. Quando si dice che la protezione data dall’infezione è dell’88% parlando di Omicron e della terza dose, vuol dire che c’è una percentuale di persone che non saranno protette e che in queste persone la malattia si può manifestare nonostante la vaccinazione. Nella medicina - dice rivolgendosi a Travaglio - il 100% non c’è mai, lo sappiamo, non è una novità di questi vaccini, nessun farmaco è efficace al 100%”. Iniziano le prime scintille con la replica di Travaglio: “Possiamo dire che questi vaccini durino un pochino meno di quelli normali? Vaccini che durano 3-4 mesi non si erano mai visti fino ad ora…”. La Viola cerca di controbattere: “Non è il vaccino che è un fake o non funziona, ma è il virus che è nuovo, un virus per il quale per la prima volta abbiamo fatto un vaccino”, “Appunto” sottolinea Travaglio.
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“Magari - continua l’immunologa che è finita sotto scorta per le minacce dei no-vax - per questo virus servivano tre dosi invece che due, come succede in molti vaccini. Adesso dobbiamo vedere quanto durerà l’immunità data dalle tre dosi. Poi c’è anche un virus che cambia e lo fa continuamente, circola così tanto e cambiando mette in crisi la vaccinazione, come è avvenuto con Omicron. Non è una banale influenza neanche con Omicron, che è meno aggressiva della Delta, ma può dare una malattia molto severa e causare decessi. Dobbiamo - conclude il suo intervento la professoressa Viola - prestare attenzione perché si può diffondere tanto, anche i vaccinati devono stare attenti, perché qualcuno, soprattutto i fragili e gli anziani, possono andare incontro ad una malattia severa”.