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Obbligo vaccinale, la sanzione è "una tantum". Quando scattano le multe da 100 euro

Gaetano Mineo
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Arriva un nuovo decreto anti Covid-19 ma il problema sui controlli è sempre lo stesso. Una questione che si pone da inizio pandemia e che dopo due anni, ancora manifesta tante zone d’ombra. Una questione che in vista del nuovo provvedimento del governo Draghi varato alla vigilia dell’Epifania, e anche dell’impennata dei contagi grazie a Omicron, rischia di tornare con prepotenza nelle vita quotidiana dei cittadini. Basti pensare che il decreto dello scorso 5 gennaio estende dal 20 gennaio l'obbligo di Green pass base (ottenibile con vaccinazione, guarigione o tampone negativo) a coloro che accedono a servizi alla persona (centri estetici, parrucchiere o barbiere) e dall’1 febbraio, per accedere anche ai servizi bancari e finanziari, ai negozi e ai centri commerciali, agli uffici pubblici e ai servizi pubblici, ad esempio l’Inps e le Poste.

 

Come dire milioni di certificati verdi in più che dovrebbero essere controllati ma per i quali è destinata la forza lavoro di sempre. Ma, questa volta, il flusso d’utenza diventa quasi incontrollabile, se realmente si vuole rendere efficace la norma varata. Com’è noto, non c’è un organo di polizia specializzato solo per i controlli anti Covid, quindi in questi due anni sono state chiamate tutte le forze dell’ordine, affiancate a volte anche dall’Esercito e della Protezione civile, per non parlare dei gestori delle attività commerciali, responsabilizzati fino al collo e al proprio portafoglio, al controllo dei certificati verdi dei clienti. Ma quando parliamo di controlli cosa intendiamo? Ci sono due livelli di controllo, il primo tramite l’App, che rivela la validità o no del Green pass e il nome della persona. Un controllo molto «debole» in quanto, come spesso accade, e soprattutto tra i giovani, basta inviare il certificato verde a un amico, quest’ultimo potrà accedere dove consentito, in quanto i gestori dell’attività commerciale tenuti a questo tipo di controllo, per legge, non possono chiedere ai cittadini il documento di identità. Cosa, invece, a cui sono deputate solo le forze dell'ordine – da qui il secondo livello di controllo - quindi, carabinieri, guardia di finanza, polizia di Stato e la polizia locale. Che tra l’altro, sono le sole a comminare le sanzioni. 

 

A proposito di sanzioni, in merito al decreto approvato la vigilia dell’Epifania, il governo prevede, per tutti gli over cinquanta (lavoratori e non) che non saranno in regola con l’obbligo vaccinale a partire dall’1 febbraio, una sanzione di 100 euro una tantum. La sanzione sarà irrogata dall’Agenzia delle entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali. Vuol dire che pagando la multa non potrà più essere sanzionato, quindi il cittadino potrà spostarsi liberamente senza vaccino? La zona d’ombra, a quanto pare, continua ad estendersi. Varate anche altre sanzioni. Circa i lavoratori pubblici e privati e i liberi professionisti non vaccinati, soggetti all’obbligo del Green pass rafforzato dal 15 febbraio, è prevista una sanzione da 600 a 1.500 euro nel caso di accesso ai luoghi di lavoro in violazione dell’obbligo.

 

Come già avviene per i lavoratori sprovvisti di Green pass, anche i lavoratori ultra-cinquantenni che saranno sprovvisti di Green pass rafforzato al momento dell’accesso al luogo di lavoro saranno considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari ma non avranno la retribuzione. Per le persone che accedono senza Green pass, invece, ai servizi e alle attività in cui è obbligatorio averlo, è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. La stessa sanzione si applica pure al soggetto tenuto a controllare il possesso del Green pass se omette il controllo.
 

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