una tragedia italiana
Il ritorno di Annamaria Franzoni a Cogne vent’anni dopo il delitto: a Capodanno fuochi d’artificio e festeggiamenti
A vent’anni di distanza dal delitto del piccolo Samuele, Annamaria Franzoni e Stefano Lorenzi sono tornati nella villetta di Cogne dove si consumò l’omicidio del piccolo bambino. La casa, forse la più famosa nella storia dei delitti italiani, si trova in frazione Montroz, al numero 4, ed è qui che la Franzoni ha trascorso il Capodanno in compagnia del marito, sparando fuochi d’artificio per accogliere il nuovo anno. Come riferisce La Stampa in un reportage alcuni turisti si sono interessati alla ricerca di informazioni per trovare la villa dove la mattina del 30 gennaio 2002, fra le 8.15 e le 8.30 del mattino, la signora Annamaria Franzoni colpiva sulla testa, «con numerosi e ripetuti colpi» il figlio Samuele di 3 anni «cagionandone la morte».
Oggi la Franzoni ha finito di scontare la propria pena e gestisce un agriturismo sull'Appenino emiliano, a Monteacuto Vallese. Quello di Cogne è stato uno dei delitti più mediatici dell’intera storia italiana. La donna non ha mai ammesso di aver commesso il fatto e la famiglia non l’ha mai lasciata da sola, sostenendola durante i dieci anni di detenzione in carcere, avendo beneficiato dell'indulto e della buona condotta ricevendo quindi dei benefici rispetto ai 16 anni di condanna. Dopo 5 anni ai domiciliari la Franzoni è una donna libera dal 2019 ed una perizia psichiatrica ha escluso il rischio di recidiva. E ora è tornata per tre giorni a Cogne. “Non voglio dire niente” risponde ai giornalisti. La voglia di parlare non c’è minimamente e anche l’altro figlio, Davide, lo dice chiaramente: “Non siete i primi a chiedere un'intervista a mia madre. Ma mi dispiace, lei per adesso non vuole”. Una storia tragica.