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Cauda: quando ci sarà il picco dei casi. Gelo ad Agorà, variante Omicron sul voto per il Quirinale

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Siparietto significativo, mercoledì 5 gennaio, ad Agorà sul La7. La conduttrice Luisella Costamagna è in collegamento con Roberto Cauda, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. Si parte coi saluti e cala subito un velo di imbarazzo, perché il professore augura ai telespettatori "un prossimo anno Covid free". La Costamagna è un po' stupita: "Ma il prossimo è il 2023..." afferma allarmata, in effetti è appena cominciato e pensare che staremo messi così per almeno un anno intero è un colpo al cuore. Cauda capisce che ha messo in piede in fallo e spiega: "Parlavo dell'anno che stiamo per vivere, il2022, lei è molto maliziosa..." bacchetta poi la conduttrice. 

 

Andando al sodo, per l'infettivologo nella quarta ondata dovuta alla variante Omicron sono due i dati che fanno paura: i "170.000 contagi che crescono di settimana in settimana in percentuale del 150% più o meno E il numero dei decessi. Questo è sicuramente dovuto alla variante Omicron". In Francia ci sono 300.000 contagi al giorno, negli Stati Uniti un milione di contagi, "a questo punto abbiamo una situazione piuttosto difficile che richiede prese di posizione rapide per poter di fronteggiarla anche se noi sappiamo che l'unico modo per poter avere una vera e propria barriera nei confronti di questa diffusione del virus è il vaccino", dice l'esperto.

 

Le evidenze su Omicron vanno nella direzione di una altissima contagiosità e di una minore gravità rispetto alla variante Delta. "La terza dose in grado di proteggerci - dice - Quando la platea dei contagiati è così ampia è chiaro che anche l'un per cento di forme gravi determina quello stress che stiamo vedendo tu terapie intensive e su ospedali". Intanto gli esperti valutano quando sarà il picco della quarta ondata. "Può essere tra la metà di gennaio e la fine di gennaio" prevede Cauda. "Con una prospettiva di crescita proprio a ridosso della prima votazione per il Quirinale..." commenta Costamagna, con il voto iniziale per l'elezione del presidente della Repubblica fissato al 24 gennaio. 

 

C'è poi il nodo quarta dose, già iniziata in Israele e annunciata in Francia, per alcune tipologie di cittadini. Toccherà anche a noi? "Credo di sì" dice Cauda che vincola la decisione all'aggiornamento dei vaccini alle varianti e dai dati che arriveranno da Israele: "Ma se loro hanno già iniziato a farla è evidente che per alcune categorie potrebbe essere utile". 

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