Ecco a chi tocca il vaccino obbligatorio. Il governo cambia bersaglio: lavoro e over 60, le novità in Cdm
È il giorno della verità per milioni di italiani che conosceranno, dopo il Cdm di mercoledì 5 gennaio, se dovranno mostrare il super green pass per poter andare al lavoro a prescindere che siano dipendenti pubblici o privati, o se dovranno vaccinarsi contro il Covid perché il governo ha imposto l'obbligo. Il risultato, per molti, non cambia. Tra le misure che il governo di Mario Draghi fino all'ultimo stra mettendo a punto per il nuovo decreto Covid ci sono infatti l'estensione dell'obbligo di green pass rafforzato almeno a chi ha più di 60 anni e ad alcune categorie di lavoratori, via libera alla terza dose per chi ha più di 12 anni, nuove regole per lo smart working.
Il governo vara le nuove misure: più smart working e vaccini obbligatori. Ma non per tutti
Il pacchetto sarebbe il frutto della mediazione con i partiti. SI frena, almeno nelle intenzioni, sull'imposizione del green pass rafforzato a tutti i lavoratori. SI era parlato di scaglioni per settore produttivo, ma dalla serata di ieri l’orientamento privilegiato è diventato quello della differenziazione per età.
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Ma, come spiega il Corriere, l'obbligo vaccinale di fatto per gli ove 60 che lavorano "è il punto di partenza, non è escluso che alla fine la soglia di età possa partire dagli over 50". Escluso al momento l'obbligo vaccinale per tutti i cittadini.
Dietro alle nuove ipotesi anche ostacoli concreti. Il super pass per i dipendenti della pubblica amministrazione e del settore privato ha alcune criticità, soprattutto di natura giuridica. In ogni caso, o si procede per età o per settore, tra i primi a essere coinvolti dall'obbligo, a partire da febbraio, potrebbero le categorie più contatto con il pubblico: gli allenatori delle squadre sportive, chi lavora nelle palestre e nei circoli, lavoratori che hanno contatto diretto con le categorie più fragili. Certo, parlare per settimane di obbligo vaccinale e poi intervenire in settori secondari sarebbe una contraddizione.
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Tra le altre misure la terza dose di vaccino a partire dal 10 gennaio per i giovani tra i 12 e i 18 anni, dal momento che molti rischiano di perdere il green pass.