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Variante Omicron, Matteo Bassetti spiazza tutti: pochi sintomi anche per chi non è vaccinato

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Matteo Bassetti interviene a Controcorrente, il programma di Rete 4 condotto da Veronica Gentili, e nell'affrontare i temi legati alla pandemia fornisce un argomento poco battuto finora. Lunedì 3 gennaio l'infettivologo del San Martino di Genova parla delle misure restrittive che il governo di Mario Draghi varerà nel prossimo Consiglio dei ministri di mercoledì 5 gennaio, come il super green pass che potrebbero essere esteso a tutti i lavoratori.

 

Il fatto è che gli effetti della variante Omicron sono meno gravi "nei vaccinati, ma spesso anche nei non vaccinati" afferma il primario. Insomma, la nuova variante è più contagiosa ma causa meno ricoveri ordinari e in terapia intensiva, non solo per chi ha due dosi e booster, anche per chi non ne ha nessuna. In entrambi casi siamo davanti a "una sorta di forma influenzale, un raffreddore". Ci sono due quadri, spiega Bassetti,  "con la Delta che nel vaccinato doppia dose o tripla dose causa una forma influenzale e di raffreddore rinforzato, e la Omicron sembra fare lo stesso nel non vaccinato".

 

Per questo "non possiamo affrontare la pandemia del 2022 con le regole del 2020, un conto è mettere in quarantena un soggetto non vaccinato che aveva una carica virale elevatissima. Oggi con una malattia che dura molto meno, mi sembra che non mettere in quarantena i contatti e accorciare quella degli asintomatici sia una misura di pragmatismo, che è quello anglosassone", dice Bassetti. 

 

"Dobbiamo porci un obiettivo che non può essere chiusure misure restrittive. La prossima primavera è probabile che avremo il 95 per cento della popolazione che sarà vaccinato o sarà venuto a contatto con la variante Omicron e avrà gli anticorpi. Allora non potremo dire alle persone che dovranno mettere la mascherina Ffp2 e non andare allo stadio" dice ancora Bassetti. 

 

Sull'ipotesi di imporre la didattica a distanza ai bambini non vaccinati l’infettivologo è netto: "Io farei come si è sempre fatto in passato. Se un bambino è malato sta a casa sette giorni, punto e fine". 

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