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In Onda, l'ex ministro Lucia Azzolina rinnega Conte ed elogia Draghi sulla scuola

Giada Oricchio
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“Nel governo Conte c’era la convinzione che la scuola potesse essere chiusa perché non produce PIL”. Lucia Azzolina, ex ministro dell’Istruzione oggi tornata all'insegnamento, “denuncia” una verità nascosta durante la trasmissione “In Onda”, il programma politico del preserale di LA7. La variante Omicron del Covid sta facendo impennare i contagi e il 10 gennaio le scuole, tra i peggiori cluster, riapriranno i battenti. Lucia Azzolina si è detta convinta della necessità di tenere aperti i plessi scolastici e ha rivelato: “Quando ero Ministro, il 23 di dicembre dello scorso anno, ero riuscita finalmente a far firmare ai presidenti di Regione la solenne promessa del tracciamento con priorità massima nelle scuole, ma già ai primi di gennaio divenne carta straccia perché le Regioni non avevano la capacità di fare così tanti tamponi agli studenti e ai professori. C’era anche una volontà politica prima di tutto”.

Inaspettatamente promuove Draghi e boccia Conte, il presidente del suo partito M5S: “Per questo devo ringraziare il presidente del Consiglio Draghi perché almeno lui ha la volontà di tenere aperte le scuole”.

La conduttrice Concita De Gregorio coglie subito l’affermazione a doppio taglio e la incalza: “Sta dicendo che il precedente governo non aveva dato la priorità all’apertura della scuola?”, “No, dico che avevamo firmato un documento con le Regioni, sa quante battaglie ho dovuto fare per tenere le scuole aperte?!Però le Regioni mi dicevano che non avevano nemmeno il personale per fare tutti quei tamponi” ribadisce Azzolina senza far alcuna retromarcia.

Così David Parenzo prova a spezzare una lancia in favore dei governatori ricordandole che quando era Ministro la pandemia era all’apice e non c’erano i vaccini, ma Lucia Azzolina conferma quanto detto e rincara la dose con un j’accuse durissimo: “Sì, ma c’era proprio la tendenza a dire che la scuola non era un’attività economica e come tale può essere la prima cosa da chiudere perché non produce PIL”.

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