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Mario Draghi è ad un bivio sul Covid. Alessandro Sallusti lo sprona: “Si prenda un altro rischio ragionato”

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Scenda in campo Mario Draghi e dimostri coraggio. Nell’editoriale apparso in prima pagina dell’edizione del 29 dicembre di Libero, Alessandro Sallusti si rivolge direttamente al presidente del Consiglio, che deve prendere una scelta definitiva e impavida sulla gestione del Covid. “Il 16 aprile Draghi, premier da poche settimane, annunciava la riapertura dell'Italia con un piano a ‘rischio ragionato’. È stata una mossa vincente, ci ha reso liberi. Oggi - scrive il direttore di Liberto - Draghi è di nuovo davanti al bivio in cui si trovò ad aprile, non ci permettiamo di tirarlo per la giacca ma il nostro auspicio è che si comporti da leader politico quale è e non si faccia condizionare da null'altro. Davanti al record di contagiati ma al tutto sommato contenuto aumento delle conseguenze più gravi è possibile restare sulla strada del ‘rischio ragionato’? La maggior parte degli scienziati, probabilmente, dirà di no. Ma questo ‘no’ non deve essere un ordine al governo, del resto anche ad aprile scorso - ricorda Sallusti - se Draghi avesse fatto suo il parere del Comitato scientifico nazionale l'Italia sarebbe rimasta chiusa”. 

 

 

Dopo due anni esatti di pandemia è difficile pensare a nuove restrizioni e Sallusti sa bene qual è il sentimento dell’Italia in questo momento: “Noi che ci siamo vaccinati con due, tre e se servirà quattro dosi non meritiamo di pagare la scelleratezza di una minoranza irresponsabile. Per cui ci aspettiamo che oggi il governo, al termine del vertice con gli scienziati, prenda tutte le decisioni che ritiene per limitare la circolazione dei no-vax ma non tolga un centimetro ai diritti che ci siamo conquistati in questi mesi. Anzi ci liberi da obblighi, tamponi e quarantene che ci accomunano ingiustamente a chi di vaccinarsi non ne ha voluto sapere. Signor presidente Draghi, lei ci ha detto: chi fa il ciclo vaccinale al massimo prende l'influenza. Ecco, in tanti le abbiamo creduto, non ci tradisca. E non si preoccupi - chiude così l’editoriale Sallusti - ben sappiamo che anche questa ‘influenza’ è un ‘rischio ragionato’ che affrontiamo con serenità”.

 

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