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Mini-quarantena (o azzeramento) per i vaccinati. Le Regioni in pressing sul Cts

Angela Bruni
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La variante Omicron e il sistema di tracciamento saltato in molte zone d'Italia impongono di rivedere le norme per il contenimento del Covid. Sul tavolo c'è l'ipotesi di estendere l'obbligo vaccinale a tutti i lavoratori o, in alternativa, ridurre la quarantena da 7 a 5 giorni per i vaccinati con terza dose venuti a contatto con un positivo. Anche se è ancora sul tavolo l'altra ipotesi che è circolata, ovvero quella di ridurre la quarantena per chi ha la doppia dose e di "azzerarla" per chi ha già fatto il booster. Massimiliano Fedriga ha convocato la conferenza delle Regioni per oggi alle 9.30. Mentre alle 11 è attesa la riunione del Cts che dovrà esprimere un parere al governo, il quale potrebbe anche decidere di non allentare la corda, visti i numeri dei contagi, che volano. Anche per questo, è allo studio l'ipotesi di imporre prezzi calmierati per le mascherine Ffp2, al momento obbligatorie per viaggiare sui mezzi pubblici di trasporto locale, per assistere agli spettacoli e per assistere agli eventi sportivi.

 

 

All'ordine del giorno della conferenza delle Regioni, ufficialmente, c'è la «proposta per la ridefinizione di isolamento e quarantena e per la rimodulazione del contact tracing nei contesti ad elevata incidenza». Secondo quanto filtra, alcune Regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Trento e Veneto) invieranno al Cts un documento per chiedere l'azzeramento della quarantena per le persone vaccinate con terza dose (o con due dosi da meno di 4 mesi) in contatto con un positivo, proprio in ragione del sistema di tracciamento saltato. Le condizioni sarebbero quelle di «auto-sorveglianza e segnalazione a seguito di comparsa di sintomi» e l'uso obbligatorio di Ffp2 (o superiore) in tutti gli ambienti frequentati, ma nessun test alla fine dell'auto-sorveglianza. Nel Dl Festività, approvato il 23 dicembre, sarebbe dovuto rientrare l'obbligo vaccinale per i dipendenti della Pubblica amministrazione, poi rinviato su proposta di Renato Brunetta, per riflettere sull'estensione dell'obbligo all'intero mondo del lavoro, pubblico e privato, come successo per l'obbligo di green pass a partire dal 15 ottobre. «Ciò a cui io aspiro è applicare il super green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo», conferma il ministro. Oggi ci potrebbe essere un Consiglio dei ministri.

 

 

A chiedere più «coraggio» sull'obbligo è anche Francesco Boccia, responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale del Pd, che oltre all'obbligo propone «lockdown mirati a chi non è vaccinato in alcuni momenti» come quello della pausa natalizia avrebbero protetto ancora di più la salute di tutti, difeso la vita e tutelato operatori e reti sanitarie. Vaccini obbligatori e super green pass per i lavoratori è anche la linea del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: «Il Covid, per chi si è vaccinato, si sta "raffreddorizzando" dicono gli esperti. Ma proprio per questo rischiamo di bloccare il Paese per le regole della quarantena.

 

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