allarme contagi
Controcorrente, il prof Massimo Galli frena sulla quarantena: "Situazione imprevedibile". E smonta Bassetti
“Situazione imprevedibile. La parola d’ordine è cautela”. L’ex direttore del dipartimento Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano professor Massimo Galli non sposa la linea del governo Draghi davanti alla quarta ondata di Covid che cavalca sulla variante Omicron e sta travolgendo Europa e Italia dove i contagi sono in aumento, per fortuna a fronte di un notevole numero minore di morti rispetto al 2020 grazie al vaccino.
Ospite del talk politico di Rete4 “Controcorrente”, Galli nella puntata di lunedì 27 dicembre ha osservato: “Siamo in una situazione, diciamolo pure, del tutto imprevedibile o non facilmente prevedibile con queste caratteristiche date da una variante come l'Omicron che ha una capacità diffusiva molto marcata. Questo virus in meno di 12 mesi ha messo tre varianti una più diffusiva dell’altra con l’ultima che ha sempre sostituito la precedente. I famosi rischi ragionati di primavera hanno visto uno stellone italico non da poco, la Delta ci è arrivata con quel tanto di ritardo da consentirci di avere un po’ di vaccinazioni in più”.
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L’infettivologo, seppur con garbo, ha storto il naso per le misure che la politica si starebbe preparando ad adottare come la riduzione della quarantena per i vaccinati: “Sarebbe facile unirmi al coro ma in questo momento credo che la cosa più giusta sia quella di restare prudenti. Siamo in una situazione in cui l'infezione sta dilagando, se avessi avuto un contatto con un positivo che ha sviluppato la malattia, io mi auto-isolerei, nonostante le mie tre vaccinazioni. Tantissime persone si stanno facendo un tampone in maniera spontanea. Il termine cautela mi sembra quello più appropriato”.
Una frecciatina indiretta al collega dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che anche oggi a “radio Anch’io” ha ribadito quello che ripete da giorni: “Se per ogni positivo stimiamo dai 4-5 ai 10 contatti, rischiamo fino a 10 milioni di persone a casa. Non ce lo possiamo permettere dal punto di vista sociale ed economico. Le regole vanno riviste e anche molto rapidamente altrimenti il Paese rischia di fermarsi. Intervenendo sulla quarantena “qualche rischio c’è ma parlerei di un rischio calcolato”.