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Stefano Burzi morto suicida, Guido Crosetto si sfoga: "Contro di lui hanno usato la giustizia"

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Si è tolto la vita il giorno di Natale a Torino l'ex assessore regionale Angelo Burzi, una delle figure di spicco del mondo politico piemontese nell'area del centrodestra. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un suicidio. Burzi si sarebbe esploso un colpo di pistola alla testa. Ai carabinieri, che stanno svolgendo accertamenti, l'arma risulta regolarmente denunciata. 

Nato a Torino il 28 agosto 1948 era aureato in Ingegneria elettrotecnica, dirigente d’azienda e imprenditore. E' stato tra i fondatori del movimento Forza Italia in Piemonte, coordinandolo per la provincia di Torino dal 1994 al '95. 

Coinvolto nella cosiddetta Rimborsopoli regionale, nell’ambito della quale, nella sentenza di Appello lo scorso 14 dicembre, era stato condannato a tre anni, Burzi ha vissuto come una pesante ingiustizia, al limite della persecuzione personale e politica, la disparità di trattamento rispetto ad altri suoi colleghi.  Sull'accaduto non si dà pace Guido Crosetto che su Twitter ricorda l'amico scomparso: "Questa notte, Angelo Burzi, amico da 20anni, intelligente e raffinato, uomo scorbutico, arguto, tenero e profondo, ha deciso che non valeva più la pena vivere in questo mondo. Piegato da anni di assurde ingiustizie e violenze giudiziarie, ha detto “basta!”. Addio, amico mio. RIP".

 

E ancora qualche ora dopo un altro tweet per sfogare la rabbia: "Non riesco a trattenere la rabbia, mi scuso. Da questa mattina non riesco a pensare che al suicidio di un uomo perbene e di ciò che lo ha spinto a quel gesto. Contro di lui (e molti altri) hanno usato la giustizia. Perché c’è gente che l’amministra solo per combattere nemici"

 

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