Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Tamponi di Natale, assalto a farmacie e laboratori. Corsa per festeggiare in famiglia

Mariani-Sbraga
  • a
  • a
  • a

In fila ore e ore. Con la tessera sanitaria in mano e l'ansia da Natale in quarantena alle stelle. Il primo giorno di vacanze scolastiche si è trasformato in un incubo. Tanti gli allarmi lanciati nelle chat di classe e in quelle sportive. «Mi dispiace ma mio figlio è positivo al tampone antigenico». E giù tutti a imprecare e a correre a fare il tampone a piccoli e adulti. Anche quando non servirebbe per legge e neanche per accertare una negatività vera (il tampone fatto subito dopo un contatto è matematicamente negativo). Così se c'è chi se ne starebbe volentieri in pace a casa, l'idea del Natale trascorso lontano dai propri affetti, ha fatto andare in tilt i romani che sono partiti all'assalto di farmacie e laboratori di analisi. Impossibile prenotare un molecolare in tempi ragionevoli. Per il rapido, invece, tutti in coda in attesa del proprio turno. Con il personale sanitario costretto a ritmi forsennati pur di accontentare tutti. Un affare da migliaia di euro giornalieri per gli operatori del settore. Con le famiglie, invece, più povere a furia di tamponarsi.

 

 

I più lungimiranti, con i casi di Omicron in impennata continua, il test se lo sono prenotato nei giorni passati in vista dei pranzi e delle cene con i nonni. La priorità è comunque difendere loro, i più anziani. Intanto, ieri, ha preso anche il via l'ordinanza di Zingaretti che prevede l'uso della mascherina all'aperto per limitare i contagi. «Le persone hanno recepito il messaggio: è un obbligo ma anche un consiglio per combattere in modo sempre più forte questa variante che è molto contagiosa», ha detto il presidente della Regione. In verità in tanti non rispettano l'obbligo. C'è chi la mascherina, non la indossa proprio, soprattutto i turisti che forse neanche sono informati, e chi la tiene perennemente sotto il naso o, addirittura, come sottogola. Intanto continuano i control li sul rispetto della normativa anti-Covid-19. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nelle ultime ore, hanno sanzionato 18 persone per irregolarità verificate durante il controllo dei green pass e per il mancato uso delle mascherine. Per due attività commerciali è scattata anche la sanzione accessoria della chiusura per 5 giorni. A Tor Bella Monaca, sanzionata una persona, sorpresa a consumare al tavolo interno di un esercizio senza essere in possesso del green pass. Stessa sorte per il titolare dell'esercizio, per non aver effettuato il controllo all'ingresso del cliente. Il dipendente di un'altra attività commerciale è stato, invece, sorpreso a servire al banco senza indossare la mascherina. In due esercizi commerciali di via Prenestina e via dell'Archeologia, 3 dipendenti, lavoravano senza green pass.

 

 

Molti si sentono «presi per il naso», e senza manco riuscire ad effettuare l'agognato tampone molecolare, sempre più introvabile: o attese interminabili davanti al computer per cercare di prenotare il test sul sito regionale o file anche di 6 ore, incolonnati sulle strade dei drive-in. Il numero dei test effettuati (molecolari e rapidi) in tutto il Lazio è raddoppiato nel giro di soli 4 giorni: dai 35.689 di lunedì 20 ai 72.011 di ieri. Però è già da una decina di giorni che a Roma per fare un tampone molecolare bisogna andare oltre il Grande Raccordo Anulare. E percorrere fino a 100 chilometri (Cassino) per trovare un posto libero: «non c'è verso di trovare un posto libero in città, dove non resta che rivolgersi ai laboratori privati. Ma il prezzo s' aggira più o meno sui 60 euro- quantifica Claudio- Però anche andare in trasferta nell'hinterland romano o, addirittura, nelle altre province laziali costa». Da sabato scorso anche l'unico hub che accettava di fare i test senza prenotazione ha cambiato modalità d'accesso: «Il drive in lunga sosta di Fiumicino per l'esecuzione di tamponi molecolari è accessibile solo su prenotazione con ricetta dematerializzata sul sito di Salute Lazio», ha annunciato l'Asl Roma 3, ma solo sulle sue pagine social. «Ridicoli. Il sito della Regione Lazio non riporta la variazione. Vi viene in mente che la diffusione dell'informazione ha un buco? Le persone cercano notizie sul sito della Regione, non nella pagina facebook della Asl Roma3», ha protestato Federica Facciponte, lamentando ben «4 ore di fila». Ma anche chi è andato «con la prenotazione: 6 ore di fila», ha scritto Carla Di Fabio. «Appuntamento alle 13:00, tampone fatto alle 16.30 - ha sottolineato Marina Marcangeli - Dovrebbero aumentare il personale per fare i tamponi vista la grande affluenza!». Una sorta di assalto alla diligenza per nulla diligente: non c'è nessuna corsia preferenziale, ad esempio, per i portatori di handicap.

 

Dai blog