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Il Covid finisce pure nelle letterine di Natale dei bambini: "Caro Babbo, hai fatto il tampone?"

Pina Sereni
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«Caro Babbo Natale, hai fatto il tampone? E il green pass ce l'hai?». Il Covid irrompe anche nelle letterine indirizzate a Santa Claus. I bambini, bombardati dalle notizie quotidiane, si preoccupano che Babbo Natale abbia tutte le carte in regola per andarsene in giro a portare doni. Poi, oltre alle classiche richieste di regali, c'è anche un pensiero per i bimbi meno fortunati e per l'ambiente. Anche quest'anno sono migliaia le letterine natalizie intercettate nel circuito di Poste Italiane e gestite dal Centro di Smistamento Complesso di Fiumicino che si occupa anche della lavorazione della corrispondenza e dei pacchi provenienti da e verso i centri di distribuzione di Roma e del Lazio. Una tradizione che si rinnova ogni anno, con i piccoli che affidano a Poste Italiane desideri e speranze da recapitare al loro personaggio immaginario. Oltre a utilizzare le classiche cassette rosse, molti bambini hanno scelto di consegnare le loro missive indirizzate a Babbo Natale e ai più svariati recapiti di fantasia, direttamente «a mano» nei 395 uffici postali di Roma e provincia o direttamente ai portalettere.

 

 

Ci sono le liste di regali, sempre molto lunghe e variegate, ma i bambini dedicano molta attenzione anche ai loro coetanei meno fortunati, ai poveri e all'ambiente. Immancabili i riferimenti all'emergenza sanitaria, alle speranze e alle preoccupazioni che anche quest'anno i bambini esplicitano in formule ingenue e semplificate ma molto spesso spiazzanti per la loro efficacia comunicativa. «Caro Babbo natale, hai fatto il tampone?» chiede ad esempio preoccupato il bambino che si firma Io e Alessia, aggiungendo che «Se non l'hai fatto stai tranquillo ti lasciamo un cotton fioc, una mascherina, una amuchina e latte e biscotti. Io e alessia per natale vorremmo ....». «Babbo Natale, tu hai il Green Pass?», domanda Mattia che prosegue fornendo comunque una soluzione pragmatica a garanzia della speciale consegna: «Te lo chiedo perché come saprai è obbligatorio per fare quasi tutto, ma se hai problemi quando passi a casa mia quest'anno puoi lasciare i regali fuori la porta e poi ci penso io». Beatrice s'informa delle condizioni di salute di Santa Claus e gli suggerisce consigli e prudenza: «Ti voglio un mondo di bene e sono preoccupata per te. Stai bene? C'è il Covid dove vivi tu? Quando scendi devi stare attento. Se arrivi prima a casa mia ti lascio la mascherina così ti proteggi. Mi raccomando copriti e non prendere freddo altrimenti ti raffreddi». Molti gli slanci verso gli amichetti meno fortunati e in genere per coloro che vivono in condizioni di povertà.

 

 

Monia, per i suoi regali si affida completamente a Babbo Natale: «Per i regali fai tu, quest'anno so che è un anno particolare e che non ci sono molti soldi, quindi sentiti libero di portare quello che vuoi, mi accontento del pensiero. Porta un gioco anche alla mia compagna di scuola Martina che è un po' povera». Carlo invece chiede di portare «un regalo ai senza tetto e a tutti i poveri, grandi e piccoli come me". Giak invita il panciuto dalla barba bianca a portare "un bacio al mio bisnonno e alla mia bisnonna e ai bambini poveri e malati vorrei dargli 50 euro a tutti». Alexei invece si rivolge a Santa Claus in modo molto rispettoso e, per garantirsi la certezza della consegna dei doni richiesti, aggiunge una autorevole «certificazione»: «Gentile Babbo Natale, i miei genitori ritengono che i miei comportamenti siano stati adeguati. Pertanto mi piacerebbe ricevere un po' di regali: un biliardino, la tuta da allenamento della AS Roma». A proposito di bilanci di fine anno, Elisa ammette qualche comportamento sopra le righe ma solamente come giustificata reazione: «Se qualche volta faccio i dispetti a mio fratello è solo per difendermi. Io sono una bimba bravissima e perciò ti chiedo questi regali». 

 

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