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Rubano foto di un bimbo vaccinato: insulti e minacce al papà medico

Angela Bruni
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La foto di un bimbo di poco più di 6 anni, con la mascherina, una lacrima per la paura dell'iniezione appena fatta e, in bella vista, il suo «attestato di coraggio» per aver affrontato la vaccinazione anti Covid. Uno scatto - fatto con orgoglio dal papà medico, che lo ha postato sul profilo privato - rubato da attivisti no vax e ripostato (per intero, nome e cognome compresi) su un sito anti vaccinista dove, in pochissime ore, si sono inanellati 250 commenti violenti contro i genitori del piccolo: «Assassini», «Veniamo a prenderlo e lo portiamo via da voi», «Mer... che vaccinate i figli», e tutto il corredo di insulti possibili a madre e padre. Immediate, dopo la denuncia presentata dal papà del piccolo, il blocco da parte della polizia postale, con la cancellazione della foto sulla pagina anti vax, e l'attivazione di una protezione per i genitori.

 

 

«La foto era stata ripostata da qualcuno dei miei contatti - ha spiegato Paolo Mezzana, professionista romano che si è battuto nei mesi scorsi per la vaccinazione dei medici libero professionisti - ed è stata poi rubata da un noto sito no vax, che ha anche una pagina Facebook, dove la foto è stata anche manipolata, con l'ingrandimento della lacrima di mio figlio. In brevissimo tempo ci sono state oltre 200 condivisioni, una valanga di insulti anche molto pesanti, che hanno spaventato molto mia moglie. Abbiamo denunciato alla polizia postale e siamo stati messi in "protezione gialla" per le minacce. Abbiamo denunciato l'amministratore del sito e poi abbiamo querelato tutti quelli che hanno fatto commenti gravi, oltre 250 persone».

 

 

In questo momento, continua Mezzana, «la propaganda no vax è concentrata sui bambini. Non mi sono mai sottratto al confronto e, in questi mesi, vista la mia palese battaglia pro-vaccini, di insulti ne avevo ricevuti, senza dargli particolare importanza. Ma ora si è largamente superato il limite. La vaccinazione pediatrica è importantissima. Usare i bambini in questo modo non ha senso ed è inaccettabile. Si capovolge la logica: i figli si proteggono con il vaccino non certo sottraendo loro l'opportunità di tutelarsi dal virus», aggiunge Mezzana, sottolineando che «le persone che si sono "esercitate" nelle aggressioni sulla tastiera e hanno rubato la foto di un minore dovranno risponderne. Andremo fino in fondo», assicura.

 

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