test datati
Il vaccino Novavax è subito un mistero: la terrificante ammissione dell’Ema sulla variante Omicron
Il vaccino di Novavax, il nuovo prodotto proteico anti-Covid approvato ieri dall’Agenzia europea del farmaco Ema, “è un vaccino che ha dimostrato efficienza e sicurezza pari ai precedenti, anche se a onor del vero non è stato testato contro la variante Omicron di Sars-Cov-2 quindi è difficile valutare quale sarà l’impatto su questa variante”. Ad ammetterlo senza troppi giri di parole all’Adnkronos Salute è l’infettivologo Roberto Cauda, consulente dell’Ema per le malattie infettive. Parole che gelano tutti sulla mutazione del virus, che presto sarà dominante in tutto il continente.
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“Questo è un vaccino più tradizionale - analizza Cauda - che ha la caratteristica di usare la tecnologia delle ‘proteine ricombinanti’ che è ormai molto collaudata. Per esempio il vaccino contro l’epatite B, e non solo questo, è stato fatto con questa tecnologia e parliamo di 20-30 anni fa. Quindi è un sistema che è stato già ampiamente impiegato. È una tecnologia - chiarisce l’esperto - che richiede più tempo e questo spiega perché, mentre per sviluppare gli altri vaccini c’è voluto qualche mese, per questo è stato necessario più di un anno. Come gli altri vaccini anche quello di Novavax contiene la proteina Spike, l’arpione che consente al virus di agganciarsi alla cellula, che nella fattispecie è nella forma di proteina mentre negli altri vaccini è in forma di Rna o Dna che poi produrrà la proteina”.
La speranza di Cauda è che questo tipo di tecnologia possa convincere i no-vax più convinti: “È possibile che i riottosi che vedono di malocchio i vaccini genici possono in qualche modo cambiare idea e, fidandosi di una tecnologia più collaudata, aderire alla vaccinazione. Direi che ci sono tutte le premesse. Ovviamente non esiste un vaccino privo di effetti collaterali, ma gli effetti sono in qualche modo noti e non diversi dagli altri vaccini anti-Covid. L’importante - conclude l’infettivologo - è che siano effetti collaterali accettabili e in una percentuale molto bassa. Dopo l’approvazione di Aifa, che immagino arriverà a inizio 2022 i tempi di approvvigionamento penso che saranno brevi e ci sarà la possibilità di averlo in tempi rapidi. Potrebbe rappresentare una possibile opzione per i non vaccinati e potrà essere utilmente impiegato per il richiamo”.