la bordata
Pierpaolo Sileri caccia i no vax dal cenone: "A casa mia non entrano"
Il cenone di Natale si avvicina, i timori per il virus crescono e interviene anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ospite di RTL 102.5 in "Non stop news". Sileri ha parlato dell’utilità dei tamponi in vista delle feste, di ulteriori restrizioni in vista delle festività.
“È chiaro che dobbiamo aspettare i dati. Certo, un utilizzo maggiore dei tamponi ha l’utilità di ridurre qu più possibile la circolazione del virus individuando le persone eventualmente positive che possono innescare contagi secondari e quindi altri focolai. Dobbiamo aspettare e valutare quella che sarà innanzitutto la prevalenza della variante Omicron in Italia e poi mutuare anche quella che è l’esperienza, purtroppo, di Paesi che stanno vivendo un’esplosione di contagi legati alla Omicron”, dice. Poi ancora: “Il Regno Unito, ad esempio, ha una mole di contagi impressionante e diciamo che questa quarta ondata è stata ulteriormente accelerata come numeri della variante Omicron ma in questo momento non si esprime con un aumento del numero dei decessi. È pur vero che chi viene oggi contagiato, magari finisce in ospedale, deve aspettare qualche giorno per vedere l’esito del ricovero. È prematuro essere ottimisti o pessimisti nei confronti della variante Omicron, è pur vero che i dati iniziali dicono che sia una variante più contagiosa e probabilmente meno cattiva dal punto di vista di letalità, ma è comunque troppo presto”.
Sulle previsioni legate al Natale 2021 appare ottimista. “L’Italia ha fatto dei passi avanti rispetto agli altri Paesi con il Green Pass e poi con il Green Pass rafforzato. Noi abbiamo ancora tutte le misure: vedi la mascherina all’aperto reintrodotta nei luoghi più affollati”, racconta. “Noi abbiamo ancora una pratica quotidiana che ci difende non poco, però mettiamo dei filtri. Il virus si combatte attraverso i vaccini sicuramente, ma ci sono tanti anche altri filtri che ci proteggono: il lavaggio delle mani, la mascherina, la distanza di sicurezza, le terapie per coloro che si ammalano, l’utilizzo spregiudicato dei tamponi. In tutti questi filtri, a seconda della variante che circola e di quanto circola, ci sono delle carte che dobbiamo giocarci. Sono abbastanza tranquillo, vi dico la verità. Abbiamo messo in atto una strategia progressiva e in questo momento come vedete siamo aperti. È una variante che creerà sicuramente dei problemi e seguendo qualche misura in più è sicuramente molto meglio di una chiusura. Se i dati di giovedì 23 dicembre fossero quelli che abbiamo oggi, non ci sarebbe bisogno di ulteriori restrizioni. Se dovessimo invece avere un aumento mostruoso dei contagi, a questo dobbiamo valutare il numero dei ricoveri, i posti letto che vengono occupati. Se i dati dovessero essere quelli di oggi, andrei cauto con ulteriori restrizioni”.
Poi la bomba sganciata per il cenone di Natale arriva in diretta: “Parenti, amici, commensali no vax? Diserterei l’appuntamento, a casa mia non entrano. Io spenderei anche il giorno di Natale per convincere un no vax, se ne convinco uno so che l’ho salvato, quindi va benissimo. Però a casa con una famiglia e una zia anziana, assolutamente no”.
Ma la domanda da cento milioni di dollari resta una: tampone antigenico o molecolare prima del cenone? “Se proprio dovessi scegliere, farei il molecolare. In primis direi vaccinazione, quindi una cena o un pranzo con tutti vaccinati è sicuramente più sicuro di persone che hanno fatto solo il tampone. Ancora più sicuro rispetto a coloro che hanno fatto un test rapido, la cui valenza contro la variante Omicron è ancora un punto interrogativo. Dipende dal tipo di test, ma dubito che possa avere un’attendibilità sovrapponibile a quella dei test molecolari. Direi che una cena tra vaccinati, ovviamente con terza dose o comunque almeno seconda dose, dà molta più sicurezza. Non solo sulla trasmissione, sicuramente più bassa perché vaccinato, diciamo che se sei sfortunato e quella sera prendi il virus difficilmente vai in terapia intensiva”, conclude.